Dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia, anche dall’Europa all’Italia, fino a Napoli. E’ la Festa dei Popoli, che si celebra ogni anno in occasione dell’Epifania con una celebrazione eucaristica multietcica, vestita con i colori degli abiti dei Paesi d’origine degli immigrati, cantata e ballata con le loro musiche. ”E’ una giornata dedicata a quelli che vengono da lontano, dai confini del mondo e che hanno fatto un viaggio faticoso lungo e pericoloso – ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli – Sono spinti da una speranza, da una luce, da una stella che li ha portati qui”. Un viaggi che, nelle parole del presule durante l’omelia, ricorda quello dei Magi. Agli immigrati, giunti in Italia lasciando le loro terre, ”volgiamo dare un motivo per guardare al presente e al futuro con un po’ più di coraggio non con le parole, ma mettendo a disposizione, da parte della Chiesa, tutti quegli strumenti e possibilità che abbiamo per rispettare la loro dignità umana e perché siano riconosciuti loro diritti e doveri di una permanenza in una terra straniera”. E la Chiesa di Napoli, ha sottolineato il presule, aiuta tutti.
”Offriamo loro un’assistenza che non è solo religiosa destinata ai cattolici o cristiani – ha aggiunto – La offriamo a tutti, non chiediamo tessere di appartenenza”. E Napoli, in fatto di accoglienza, ”non ha nulla da invidiare a nessuno”. Al termine della celebrazione, ai bambini, figli di immigrati, sono stati distribuiti 250 giocattoli, per un’iniziativa promossa dal Movimento cristiano lavoratori, Mcl, insieme con i rappresentanti dell’Ordine di Malta. ”La tragedia dei tanti immigrati che tentano la sorte attraversando il mare nostrum a bordo di barconi di fortuna alla mercè di tanti sfruttatori – ha detto Michele Cutolo, segretario provinciale di Mcl – è ancora più grave quando vede tra i protagonisti i bambini. Abbiamo raccolto circa 250 giocattoli per consentire loro di trascorrere una giornata all’insegna della pace e della serenità”.