ERCOLANO – Il prefetto di Napoli Andrea De Martino insieme al questore Luigi Merolla e al comandante provinciale dei carabinieri Marco Minicucci si è recato in visita alla sede di ‘Radio Siani’, la web anticamorra sita in un immobile di corso Resina a Ercolano (Napoli) confiscato a un clan.
A seguito dell’intimidazione rivolta l’altro giorno alla Radio dal nipote di un affiliato a una cosca, i rappresentanti delle istituzioni hanno portato la loro solidarietà ai giovani volontari impegnati ogni giorno nei progetti di legalità. “Nell’incontro è stata assicurata la loro vicinanza alle nostre attività e iniziative – ha riferito il coordinatore di ‘Radio Siani’, Giuseppe Scognamiglio – il prefetto ci ha detto che lavorerà per noi alla coesione con le istituzioni. Da tutti é giunta la rassicurazione che lo Stato è presente ed è dietro di noi”. Il gruppo di volontari ha poi guidato prefetto, questore e comandante nelle stanze che un tempo erano nella disponibilità del clan e da tre anni sono state adibite a sede della Radio. Qui si svolgono incontri con i familiari delle vittime innocenti di camorra, con i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni; si trasmettono interviste e programmi sulla legalità. (“Quella che esprimo per i ragazzi di Radio Siani è più della solidarietà. Sono vicina a loro umanamente, nella lotta che fanno, negli ideali, giorno per giorno, e li invito a continuare così”. Lo dichiara Luisa Bossa, deputata Pd, componente della commissione antimafia, ex sindaco di Ercolano, in riferimento all’irruzione negli studi della web radio napoletana di un pregiudicato che ha pesantemente minacciato giornalisti e addetti all’emittente, nota per il suo impegno sui temi della legalità e della lotta alla camorra. “Radio Siani – continua la deputata Pd – si trova ad Ercolano, la città dove sono stata sindaco dieci anni consecutivi. E’ allestita in un bene confiscato alla camorra. La considero un successo di tutta la nostra comunità. I ragazzi che si impegnano, ogni giorno, in quel lavoro devono, oggi, sentire intorno tutta la città. Voglio che sappiano che non sono soli e che queste dimostrazioni di stima che stanno arrivando da ogni parte, non sono rituali. Saremo al loro fianco, da oggi, ancora più di ieri, e se queste minacce sono servite a qualcosa, è a rafforzare ancora di più in ciascuno di noi la convinzione che il lavoro di questa radio, e di tutti quelli che vi si impegnano, è un patrimonio del territorio”.