NAPOLI – Una consulta interprofessionale e interistituzionale per la prevenzione incendi. A dar vita all’organismo destinato a migliorare i livelli di sicurezza antincendio negli ambienti di vita e di lavoro, il Cipi, sono state, la Direzione Regionale e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Napoli e tutti gli Ordini e Collegi Professionali dell’area tecnica della provincia di Napoli (Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti industriali, Agronomi e Periti Agrari) che, appena prima della pausa natalizia, nella sede della Prefettura di Napoli, hanno sottoscritto alla presenza del Prefetto di Napoli, Francesco Antonio Musolino, un Protocollo d’intesa che individua “idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l’incolumità dei lavoratori così come previsto dalla normativa vigente.
Tra gli strumenti di riferimento, il potenziamento di tutte le forme di collaborazione tra le istituzioni e gli Ordini e i Collegi per valorizzare e qualificare l’attività professionale anche attraverso la realizzazione di una compiuta programmazione della formazione permanente e di auditing delle attività svolte.
Tra le attività della Consulta c’è l’organizzazione di iniziative di approfondimento, mediante seminari, convegni e conferenze rivolte agli iscritti degli Ordini e dei Collegi professionali, con la trattazione di argomenti tecnico–amministrativi in materia di prevenzione incendi.
Prevista anche la realizzazione di una piattaforma web che sarà messa a disposizione grazie al contributo degli ordini e dei collegi professionali per la gestione delle diverse iniziative.
La filosofia di fondo di questa iniziativa, ha spiegato il presidente del Collegio dei Periti Industriali di Napoli, Maurizio Sansone, “sta nel fatto che una corretta gestione degli adempimenti in materia di sicurezza antincendi, oltre ad affermare un principio di legalità e sicurezza in un territorio particolarmente vulnerabile come quello napoletano, contribuirà ad offrire soprattutto agli imprenditori quel contesto di certezza normativa, stimolando la propensione all’investimento in nuove attività produttive con positive ricadute anche sul fronte occupazione. Il che, in questo periodo di particolare crisi , non guasta”.