NAPOLI – L’Orto botanico di Napoli ha ospitato il convegno “La relazione uomo-animale una risorsa per la salute”, promosso per presentare il primo Master universitario interdisciplinare di ateneo in Pet Therapy mai organizzato in Italia e promosso dalla Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università “Federico II” di Napoli, coordinato dalla professoressa Lucia Francesca Menna della cattedra di Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria.

Un master due volte particolare, perché per la prima volta unisce varie competenze per la creazione di un’unica nuova professionalità, e perché prevede la formazione anche dei cani al fine di costituire coppie uomo-animale in grado di realizzare una relazione empatica tra di loro. In questo lavoro ci si avvarrà della collaborazione degli operatori dell’Ospedale Meyer di Firenze dell’associazione Antropozoa di Rosaria Vernese, dell’associazione La voce del cane e del Medico comportamentale PIerantoni. Il primo modulo semestrale sarà di Allineamento delle competenze, il secondo riguarderà la Relazione umana, il terzo la Relazione con il cane ed il quarto la Relazione uomo-animale. Introdotti dal professore Paolo de Girolamo, ordinario di Anatomia veterinaria e moderatore d’eccezione, numerosi esponenti illustri del mondo universitario hanno lodato l’iniziativa che gode anche del patrocinio del Gruppo Giovani Imprenditori di Napoli, della Campania e della Basilicata. E’ il caso del prorettore della “Federico II” Gaetano Manfredi, che ha sottolineato la novità formativa di interdisciplinarietà ed il valore sociale, così come dell’assessore regionale alla ricerca scientifica ed ex rettore dell’ateneo napoletano Guido Trombetti, che così come il preside della facoltà di Medicina veterinaria Luigi Zicarelli ha sottolineato l’importanza della co-terapia. La pet therapy infatti non è una terapia a sé stante ma una co-terapia che si affianca a quelle tradizionali ed il cui scopo è quello di facilitare l’approccio delle varie figure mediche e riabilitative nei casi in cui il paziente non dimostra collaborazione spontanea. La presenza di un animale permette di consolidare un rapporto emotivo con il paziente, stabilire un canale di comunicazione paziente-animale-medico e stimolare la partecipazione attiva. Un aspetto evidenziato anche da Adalberto Merighi, ordinario di Anatomia della Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino, che ha illustrato il funzionamento delle strutture che consentono all’uomo ed agli animali di percepire il dolore e che vengono sollecitate nella pet therapy per diminuire la percezione del dolore. Non a caso la cura, come ha spiegato il direttore dell’istituto di Psicoterapia relazionale Luigi Baldascini, è un lavoro di equipe e bisogna avere consapevolezza delle proprie modalità relazionali ed uno sguardo sistemico che consenta la riuscita del lavoro di gruppo. Ecco perché il corso è stato concepito per formare figure professionali interdisciplinari in grado di lavorare in sinergia: questo approccio può creare opportunità di lavoro in quei settori della Sanità più saturi, poiché fornisce strumenti per emergere avvalendosi di competenze professionali innovative in Italia (ma che in altri Stati americani ed europei sono già diffuse e richieste). Presenti tra i relatori anche il professore di Filosofia morale della Federico II Paolo Amodio, per la relazione responsabile alla base di qualsiasi relazione etica, ed il commissario dell’Istituto zoo profilattico sperimentale del mezzogiorno Antonio Limone e Carlo Ferrara del C.R.I.U.V, secondo i quali è importante anche la forte potenzialità del corso quale nuova opportunità di lavoro per i giovani veterinari laddove anche il professore di neuropsichiatria della Sun Antonio Pascotto ha sottolineato il carattere di prevenzione della malattia che svolge l’attività di pet therapy, confermato anche dal presidente dell’Ordine degli Psicologi Raffaele Felaco. Evidenti gli obiettivi del master: fornire una formazione multidisciplinare, definire la pet therapy come una prestazione sanitaria, fornire possibilità di sbocchi lavorativi. In quest’opera, la professoressa Manna è coadiuvata da Marzia Fontanella, Antonio Santaniello, Milena Travaglino, Eduardo Ammendola, Giovanni Cataldi ed Efrem Mingolla. Notizie ed aggiornamenti sull’istituzione di borse di studio saranno trasmesse anche sulle pagine dedicate dei social network Facebook e Twitter.

 

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