Domani in tantissime scuole gli studenti boicotteranno i test Invalsi con scioperi bianchi, flash mob e assemblee. Alla vigilia dell’appuntamento l’Unione degli studenti conferma la protesta ricordando che già in questi giorni striscioni, volantini e manifesti hanno invaso le scuole di tante città, accompagnati da quelli contro i test d’ammissione all’università. “Valutati, non schedati!” è lo slogan che si legge a Roma (dove domani al liceo Virgilio si farà un’azione alle 8.10 del mattino), Milano, Siena, Pisa, L’Aquila, Genova, Napoli, Salerno, Bari, Torino, Catania, Cagliari ed altre città. “Abbiamo deciso di rifiutarci di sottoporci a un meccanismo di valutazione escludente e ingiusto che mira a rendere la scuola pubblica sempre più a servizio delle logiche manageriali. Valutare non può significare schedare, mettere in classifica, favorire la competizione tra scuole e studenti, indirizzare e svilire la didattica rendendola un semplice bagaglio di nozioni da digerire per affrontare i test” dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti. Osservando che il Governo “continua a procedere in maniera antidemocratica sul tema quando invece dovrebbe ascoltare le varie voci di protesta”, l’Uds afferma che “si dovrebbe partire dall’istituzione di un ente terzo, indipendente dal Miur, che faccia ricerca educativa e che indichi le situazioni di disagio attraverso prove campionarie che tengano conto di diversi fattori” dalla dispersione scolastica all’innovatività dei metodi didattici. L’Uds, infine, ritiene “gravi e illegittime le minacce e le ritorsioni che già in queste settimane si stanno riversando sugli studenti”. E ribadisce che “a presidi e docenti è fatto divieto di risalire al singolo studente, sfruttando il codice alfanumerico del test, per attribuirgli voti sul registro o sanzioni disciplinari” e che i test “devono essere approvati dagli organi collegiali e la partecipazione è completamente libera”.