Lunedi’ scade l’ultimatum dell’Europa sulla messa in mora per i rifiuti a Napoli. L’Italia deve rispondere con una lettera in cui dovranno essere indicate le soluzioni per una corretta gestione. Il pallino in mano ce l’ha il ministro dell’Ambiente Corrado Clini che e’ sicuro di riuscire a ”convincere” la commissione Ue e ricorda come, al momento, si stia lavorando alla messa a punto dei ”dettagli”.

Si tenta cosi’ di evitare una multa che costerebbe al nostro Paese 500.000 euro al giorno. Intanto, il governo ha dato una mano varando, nell’ultimo Consiglio dei ministri, un decreto per agevolare il trasferimento dei rifiuti fuori regione che – precisa Clini – ”non intende scavalcare” le regioni. Il ministro incontrera’ il commissario Ue all’Ambiente, Janez Potocnik, il 25 gennaio, mentre la lettera – che la commissione si aspetta ”concreta” – deve giungere entro lunedi’. Un documento ‘condiviso’ e’ quello a cui si punta: un testo che abbia naturalmente il placet del ministero e che sia frutto di una convergenza tra regione, provincia e comune di Napoli, i cui tecnici sono al lavoro per la finalizzazione. ”E’ un’operazione complicata e difficile – afferma Clini – ma credo che riusciremo a convincere la Commissione Ue”. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, parla di ”paradosso” di fronte al rischio di ”pagare errori e colpe” del passato. Per questo – spiega De Magistris – ”stiamo cercando di far capire alla commissione Europea che la musica e’ cambiata”. L’Europa ha messo in mora l’Italia a fine settembre per la questione dei rifiuti a Napoli sulla base di una sentenza del marzo 2010 per una procedura d’infrazione relativa all’emergenza 2007-2008. Ci viene ora chiesto di adeguarci a quella sentenza della Corte di giustizia Europea: l’Italia era stata condannata per non essere riuscita a creare una rete di impianti adeguati a garantire lo smaltimento senza mettere in pericolo la salute umana e l’ambiente. Come se non bastasse, il 10 gennaio di quest’anno la Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato lo Stato italiano perche’ incapace di gestire adeguatamente l’emergeza rifiuti in Campania. Intanto, per alleviare il lavoro degli impianti di tritovagliatura (gli Stir) dei rifiuti campani e anche per dare un segnale all’Europa, nell’ultimo Consiglio dei ministri e’ stato varato un decreto che, sostanzialmente, agevola il trasferimento verso altri impianti fuori regione, fino al 31 dicembre 2012. Il ministro Clini tiene pero’ a precisare che con il provvedimento ”non abbiamo nessuna intenzione di creare un conflitto tra le regioni”. I rifiuti vanno in impianti di altre regioni – spiega – ma non senza ”un accordo preventivo con la regione di destinazione. Ci muoviamo – conclude – in uno spirito di leale collaborazione tra le istituzioni”.

 

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