NAPOLI – “In Campania il percorso di commissariamento deve essere abolito perché comporta un congelamento democratico e non determina alcuna condizione di ripresa”. Franco Tavella, segretario generale della Cgil Campania, nel corso del convegno “Sanità pubblica in tempi di crisi” svoltosi questa mattina a Napoli ed organizzato dalla Cgil Funzione Pubblica, boccia la politica svolta dai commissari di governo.
“I commissari devono essere l’eccezionalità, non la normalità – ha sottolineato Tavella – ecco perché chiediamo che, a partire dalla manifestazione unitaria del prossimo 2 luglio, sia avviato un percorso che porti competenze specifiche ad occuparsi di un settore tanto importante e delicato. Parte consistente del deficit della Campania è da riferirsi al comparto sanità eppure esiste un paradosso: circa un miliardo di euro, in gran parte dell’Asl Napoli 1, è bloccato in banca perché non vengono presentate le certificazioni necessarie per liberare le risorse. Sono soldi che, in questo momento storico in cui si avverte un’elevata crisi di liquidità, diventerebbero vitali”. “La Cgil ha già chiesto al Prefetto di attivarsi per la convocazione di un tavolo tecnico per la rimozione di tutti gli ostacoli che non permettono l’utilizzo di questi fondi – ha aggiunto – Contemporaneamente, dobbiamo vigilare sulla revisione di spesa e sulle sue ricadute sulla sanità. Nelle indicazioni del Governo la decurtazione di 97 miliardi di euro equivale ad un vero e proprio affossamento del servizio sanitario pubblico: i tagli lineari, infatti, lo smantellano ed affidano al mercato il compito di regolamentare gli equilibri economici”. “Ma ci sono diritti – ha concluso Tavella – come quello alla salute che non possono essere affidati al solo mercato”.