Favorire investimenti non solo nell’area di Pompei, l’intra moenia, per la cui salvaguardia e’ stata gia’ riconosciuta l’ammissibilita’ di un Grande progetto e sono gia’ stati finalizzati 105 milioni di euro, ma anche nella zona circostante, l’area archeologica Vesuviana (extra moenia): e’ il contenuto di due accordi siglati tra ieri e oggi a Parigi.

Il primo tra Unesco e Ministero italiano dei Beni e le Attivita’ Culturali (Mibac) per l’assistenza alla realizzazione del programma urgente e straordinario di conservazione, restauro e manutenzione del sito di Pompei. Il secondo, tra Regione Campania, Unione Industriali di Napoli e Associazione costruttori di Napoli (Acen), relativo alla valorizzazione del territorio Vesuviano con la partecipazione dell’Epadesa l’ente pubblico che gestisce il quartiere parigino de La Defense, uno dei piu’ importanti distretti finanziari dell’Unione europea. Tra i presenti alla conferenza stampa che si e’ tenuta all’Istituto italiano di cultura di Parigi, il consigliere speciale dell’Unesco, Francesco Caruso, il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, il Presidente dell’Unione industriale di Napoli, Paolo Graziano, il presidente dell’Acen Rodolfo Girardi, e il direttore generale dell’Epadesa, Philippe Chaix. ”Sono stati firmati due accordi – spiega all’ANSA Francesco Caruso -: il primo e’ un accordo di intesa tra Unesco e Mibac per gli interventi intra moenia del sito archeologico di Pompei: l’Unesco affianchera’ cioe’ il Ministero per le parti di sua competenza nel progetto di salvaguardia di Pompei con una serie di azioni di monitoraggio, compresa la realizzazione di un area di riferimento di tutta la zona di Pompei”.”Il secondo e’ un accordo tra regione, Associazione costruttori e Unione industriali di Napoli – continua il governatore della Regione Campania – e prevede un lavoro comune sull’attrattivita’ del territorio dell’area attorno a Pompei”. ”Accanto ai fondi Poin di 105 milioni a cui si aggiungono i finanziamenti ordinari per la salvaguardia del sito di Pompei – prosegue Caruso – la nostra speranza e’ prevedere che questo progetto possa essere integrato da finanziamenti privati”. Va in questa direzione la partecipazione del gruppo di industriali francesi dell’Epadesa, capegggiati da Patrizia Nitti, direttrice del museo Maillol a Parigi, che ha mostrato interesse per Pompei, spinto anche dalla legge che prevede una detrazione fiscale del 60% per i privati che investono in beni culturali. L’accordo con l’Unesco, spiega la Nitti, ha favorito precise garanzie sulle modalita’ e i tempi di impiego delle risorse che questi industriali intendono investire. Secondo Philippe Chaix si tratta di investire in questo progetto tra i 5 e i 10 milioni di euro l’anno per dieci anni.

 

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