NAPOLI – Nei giorni 23 e 24 novembre 2012, per il quinto anno consecutivo, la Mostra D’Oltremare di Napoli ospiterà il Pharmexpo, il Salone dell’Industria Farmaceutica. Per il secondo anno consecutivo, attivisti del gruppo “Veg in Campania” saranno presenti, il giorno 24 novembre, con un presidio informativo, allo scopo di spiegare i motivi per i quali la sperimentazione animale è una pratica fuorviante, anacronistica e crudele.

In Campania, ad Ariano Irpino (AV), è presente uno dei più grandi stabulari d’Europa: il Biogem – Biologia e genetica molecolare. Inaugurato nel 2006 da Rita Levi Montalcini, è sede dell’Istituto di Ricerca Genetica (Biogem IRGS), che dispone di dodici laboratori di 130 mq ciascuno. Le attività di ricerca svolte presso l’IRGS hanno come tematica comune lo studio di geni e meccanismi coinvolti in gravi e diffuse patologie umane, utilizzando modelli animali: il Biogem, dunque, è uno di quei lager dove gli animali sono ridotti allo stato di oggetti manipolabili, dove la loro volontà, le loro vite, vengono spezzate, violate, per soddisfare l’ambizione di ricercatori in mala fede, dove gli animali sono sfruttati con interventi cruenti ed invasivi, spesso senza anestesia e poi soppressi se sopravvissuti agli esperimenti.  Per la prima volta, il gruppo “Veg in Campania” ha organizzato un presidio informativo presso il Biogem, il prossimo 23 novembre, per manifestare tutto il nostro sdegno verso la sperimentazione animale.  “Da un punto di vista scientifico – spiegano –  la sperimentazione animale continua a mostrare tutti i suoi limiti. La sperimentazione animale continua ad esistere perché sono troppi gli interessi economici che mantiene in vita. Milioni di animali vivono negli stabulari delle Università e dei centri di ricerca. Animali imprigionati e seviziati, che mai, durante la loro breve e dolorosa vita, sono stati liberi di seguire i loro più naturali istinti. Stravolta la loro natura, ignorati i loro più elementari bisogni, vengono torturati in nome di una falsa scienza. Trasformati in oggetti, queste vite conoscono solo paura, sofferenze inimmaginabili, stress. Vite che dovrebbero avere il diritto di vedere la luce del sole, correre, instaurare relazioni sociali. Vite sulle quali non abbiamo nessun diritto. C’è un legame di sangue che unisce il Biogem al Pharmexpo. Per questo non ci stancheremo mai di dire NO alla ricerca che utilizza modelli animali”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui