Egregio Signor Presidente, Le scrivo per porre in evidenza, nuovamente, il problema del pericoloso inquinamento dall’incendio di rifiuti tra le province di Napoli e Caserta. Il territorio in questione è già famoso per l’inquinamento prodotto dall’occultamento di rifiuti industriali pericolosi,
avvenuto, in particolar modo tra gli anni ottanta e novanta, del secolo scorso. Ma ora Le chiedo espressamente un forte interessamento per risolvere ed eliminare definitivamente il fenomeno micidiale dell’incenerimento in aperta campagna di qualsiasi tipo di materiale. Le chiedo, Signor Presidente, una forte “spinta” politica sui controlli del territorio da parte delle forze dell’ordine. Mi rendo conto che tutte le richieste formulate non sono sempre di Sua diretta competenza ma, avendo, il popolo campano, riposto in Lei, tante aspettative e piena fiducia credo che Lei sia comunque la persona più indicata a cui rivolgere il nostro appello. Si, Signor Presidente, si tratta proprio di un accorato appello per la salvaguardia del nostro territorio a partire dall’aria che respiriamo. Guardi che strano, il WWF in Campania, invece di parlare di animali selvatici, di boschi, di laghi, di litorali marini e di tutta la natura incontaminata da difendere (che pure abbiamo e dobbiamo occuparcene molto seriamente) è costretto a denunciare, prioritariamente, una situazione di inquinamento ai limiti dell’immaginabile, in particolare nelle province di Napoli e Caserta. Storicamente il nostro popolo, Signor Presidente, non ha il senso di appartenenza al proprio territorio, forse anche a causa delle antiche e continue dominazioni del passato. Ora è indispensabile avviare concretamente una “battaglia” culturale per invertire questo assunto storico e per introdurre il senso di amore per la propria terra, responsabilizzando tutti alla difesa attiva del luogo in cui si vive. Questo è un dovere per la sopravvivenza di tutti e soprattutto delle future generazioni che vivranno in Campania.
Dott. Alessandro Gatto (Presidente del WWF Campania)