Il boom di rinunce e dimissioni dei docenti spinge il Provveditorato di Salerno a scorrere le graduatorie provinciali per correre subito ai ripari. Dopo circa un trimestre di lezione, nelle scuole salernitane continuano a registrarsi cattedre non ancora coperte. I posti da assegnare sono imputabili al picco di rinunce da parte dei precari precedentemente assegnatari. Sino ad oggi, stando a quanto si apprende dal Provveditorato, sono ben 280 le cattedre che hanno cambiato docente in poche settimane a seguito di rinuncia. Si sta registrando il fenomeno per cui molti supplenti hanno optato per la rinuncia alla cattedra a causa della sede di nomina ritenuta scomoda. Le supplenze infatti sono su base provinciale e moti precari si stanno tirando indietro. Ma, stando a quanto si apprende, si tratta di docenti supplenti che non hanno molta esperienza e si sono tirati indietro. Un fenomeno crescente che crea sicuramente disagi ai presidi, costretti a chiedere all’amministrazione scolastica una nuova convocazione. Nei giorni scorsi il Provveditorato, diretto da Mimì Minella, ha annunciato una nuova e obbligata tornata di nomine di precari viste le sopravvenute dimissioni e rinunce dei precari incaricati. La macchina dell’Ufficio scolastico è in pieno fermento dopo tre mesi. Le nomine a scorrimento continuano al ritmo di due al giorno. L’ultima è avvenuta il 15 novembre. «Viste le comunicazioni di rinunzia all’assegnazione di sede disposta con l’ultimo scorrimento da quest’Ufficio, fatte pervenire dagli interessati e/o comunicate dalle Istituzioni scolastiche interessate», il dirigente provinciale Minella ha ritenuto di effettuare nuove nomine a scorrimento, ben trentacinque su vari ordini di scuola, proprio a seguito del picco di rinunce alla proposta di lavoro. Lasciando la cattedra, i supplenti provocano un vuoto liberando posti e lasciando scoperte le classi. E in mezzo ci sono le scuole che vanno in difficoltà, costrette a mantenere ancora orari di lezione ridotti e a fare i salti mortali nella copertura delle cattedre. Un disagio imprevedibile fino a qualche anno fa. Eppure la nomina annuale ha sempre fatto gola ai precari. Quest’anno, invece, il capovolgimento di fronte che obbliga l’amministrazione a nuovi turni di nomina. Il fenomeno è oggetto di riflessione anche da parte dei sindacati.