L’innovazione in oncologia non è fatta solo di farmaci nuovi e più efficaci, ma anche di modelli organizzativi innovativi che avvicinano le cure al paziente. In questo la Campania è un esempio virtuoso, proprio nel trattamento del tumore del polmone. Il modello organizzativo della regione, infatti, prevede che i farmaci di fascia H non classificati per somministrazione ospedaliera possano essere dispensati dalle farmacie territoriali della ASL di appartenenza e, quindi, consente anche ai pazienti con diagnosi di tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) «oncogene addicted», ovvero i pazienti con una forma di tumore legata a una specifica mutazione genetica, che in Campania sono circa 1500 all’anno, di assumere i farmaci orali direttamente a casa propria. Per questi pazienti campani non è dunque necessario raggiungere il centro specialistico che, in moltissimi casi, dista notevolmente dalla propria residenza. Questo è uno dei percorsi di cura innovativi che vengono condivisi oggi pomeriggio a Napoli in occasione della tavola rotonda «Il valore dell’innovazione nei percorsi di cura dei pazienti con Nsclc Oncogene Addicted», incontro realizzato da Amgen Italia che vedrà la partecipazione di Alessandro Morabito (direttore Unità operativa complessa di Oncologia clinica sperimentale toraco-polmonare dell’Istituto tumori Fondazione «Pascale», Napoli), Domenico Galetta (direttore, SSD Oncologia medica toracica dell’ IRCCS Istituto tumori Bari ‘Giovanni Paolo II’, Bari), Hector José Soto Parra (Direttore Unità Operativa Oncologia, AOU Policlinico Vittorio Emanuele, Catania), Gennaro Sosto (Direttore Generale, ASL Salerno), Stefania Vallone (Segretario WALCE Onlus), Fabrizio Capuano (delegato regionale della Federazione Italiana Delle Associazioni Di Volontariato In Oncologia – FAVO).

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