Il viaggio del paziente zero, primo contagiato dalla variante Omicron in Italia, al setaccio. Con la paura che i contatti dell’uomo possano aver sviluppato il contagio con la nuova variante. Facciamo ordine. Il manager è partito dal Sudafrica l’11 novembre con un volo da Johannesburg ed è arrivato il 12 a Fiumicino per poi raggiungere Caserta. Il giorno 15 è rientrato a Milano dove l’azienda effettua i controlli sanitari per i suoi manager in vista di una ripartenza per il Mozambico programmata per il 17 e che non è mai avvenuta. Con quante persone è venuto a contatto l’uomo? Il primo passo lo hanno mosso le autorità sanitarie. Verranno sottoposti a tampone tutti i passeggeri del volo partito dal Sudafrica e atterrato a Fiumicino lo scorso 11 novembre su cui viaggiava il manager casertano contagiato dalla variante Omicron. «La procedura prevede che il ministero della salute debba fornirci i nominativi dei passeggeri attraverso le carte di imbarco. Non appena disponibili noi siamo operativi», spiega l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’ Amato. Casertano, 40 anni, manager Eni: il paziente zero vive con moglie, due figli piccoli e i due suoceri. Tutti i familiari sono positivi al Covid, le due classi della scuola dei bambini sono state poste in isolamento per motivi precauzionali. La Asl di Caserta sta tracciando tutti i contatti avuti dall’uomo e dai parenti, in particolare dai figli, effettuando alcune decine di tamponi agli alunni e ai docenti delle due classi; già due le serie di test effettuate a distanza di cinque giorni, ed entrambe hanno dato esito negativo.

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