“Il terrorismo offende i valori dell’umanità, a partire dal diritto alla vita, lede l’incolumità individuale e collettiva, viola i diritti umani, minaccia pace e sicurezza universale. Occorre saper dare risposte costruttive alle sofferenze di chi ritiene di non avere vie di uscita dalla propria condizione, attuando le necessarie misure di contrasto alle organizzazioni che agiscono con l’obiettivo di soggiogare le popolazioni con il terrore, di esercitare forme di costrizione sui pubblici poteri, di destabilizzare le strutture cardine degli Stati”. Lo dice il presidente Mattarella nel 50/mo dall’attentato all’Aeroporto di Fiumicino. “Cinquant’anni sono trascorsi – ricorda Sergio Mattarella – dall’attentato terroristico all’Aeroporto Internazionale di Roma Fiumicino, che si inseriva in un contesto di instabilità mediorientale che generò attacchi, in particolare, a numerosi Paesi occidentali. La efferatezza dei terroristi provocò la morte di trentadue persone, tra cui sei connazionali: il giovane finanziere Antonio Zara, ucciso nel tentativo di sventare l’attentato, Raffaele Narciso, Domenico Ippoliti, Giuliano De Angelis insieme alla moglie, Emma Zanghi e alla figlia Monica”. “La pretesa della violenza come mezzo di affermazione delle proprie ragioni ha radici profonde. Le manifestazioni di odio a cui ancora oggi siamo costretti ad assistere seminano ulteriore contrapposizione e colpiscono al cuore la convivenza civile”, conclude il presidente della Repubblica.