Ha ripreso vigore l’incendio nell’isola di Rodi, in particolare nei pressi dell’insediamento di Asklipieio in direzione Sud. Lo riporta il media Kathimerini. “Le case stanno bruciando”, ha detto alla tv Ert il consigliere comunale Dimitris Zannetoulis, sottolineando, “consegneremo ai nostri figli la terra bruciata”. Un vasto incendio è scoppiato ieri pomeriggio con diversi focolai nella zona di Perithia a nord di Corfù, isola greca nel Mar Jonio, riferiscono i media di Atene citando le autorità. Le autorità hanno evacuato 17 villaggi, la Guardia costiera ha portato in salvo 59 persone che si trovavano sulla spiaggia di Nisaki. I pompieri hanno lavorato per tutta la notte per impedire che le fiamme raggiungessero le abitazioni. Circa 2.500 persone sono state evacuate dall’isola greca di Corfù durante la notte a causa degli incendi, hanno riferito i vigili del fuoco. Per motivi di sicurezza, residenti e turisti sono stati allontanati dalle aree vicine al fronte dell’incendio e trasferiti allo stadio Agios Markos e al Teatro Municipale di Corfù, riferisce il sito di Kathimerini. Le fiamme fuori controllo hanno messo in ginocchio Rodi, la quarta isola più grande della Grecia, costringendo migliaia di residenti e turisti ad abbandonare le proprie abitazioni e gli alberghi, nell’ambito di quella che è stata definita dalle autorità come “la più grande operazione di evacuazione mai realizzata” nel Paese. Nella giornata di sabato circa 30.000 persone sono state fatte evacuare: 19mila di queste hanno ricevuto l’ordine come misura precauzionale, mentre 3.000 persone sono state prelevate dalle spiagge dalle navi della Guardia costiera. L’incendio boschivo divampato sei giorni fa nel centro dell’isola si è esteso velocemente verso sud-est, favorito dai forti venti che hanno fatto raggiungere alle fiamme i 5 metri di altezza, distruggendo molte abitazioni e hotel. “Abbiamo passato la notte a fuggire dal fuoco, ci siamo spostati cercando di anticipare gli ordini di evacuazione. Siamo andati verso sud-ovest per sfuggire alle fiamme, ci hanno accolto in abitazioni e ora siamo in un hotel vicino all’aeroporto. Siamo al sicuro ma qui è un disastro ambientale immane”, ha raccontato il giornalista Massimo Alberti che si trova sull’isola in vacanza. L’Unità di Crisi e l’ambasciata italiana ad Atene stanno tenendo da sabato stretti contatti con le autorità greche e i connazionali presenti sull’isola. La Protezione civile greca ha organizzato centri di accoglienza e raccolta e sta cercando di facilitare i trasporti verso l’aeroporto e i porti disponibili, per consentire gli imbarchi verso ulteriori destinazioni. Gli sfollati sono stati temporaneamente ospitati in alberghi, centri congressi, strutture sportive e scuole, dove sono stati riforniti di cibo, acqua e assistenza medica. Il ministero degli Affari Esteri greco, in contatto con le ambasciate, ha allestito un hotspot nell’aeroporto internazionale, in modo da aiutare i turisti che hanno perso i documenti durante l’evacuazione a tornare nei loro rispettivi Paesi. La Farnesina ha sconsigliato quanti avevano in programma di farlo di recarsi a Rodi. Molti turisti italiani presenti in questo momento sull’isola, viene inoltre fatto sapere, sono clienti Alpitour e l’azienda sta provvedendo ad anticipare i rientri con diversi voli speciali. In tutto sono stati fatti evacuare dodici centri abitati nell’isola: tra questi, ci sono i villaggi di Lindos, Kalathos e Pefki, alcune delle località turistiche più rinomate. Durante la notte, le fiamme hanno raggiunto il villaggio di Laerma e si sono estese agli insediamenti costieri di Kiotari, Gennadi e Lardos. I pompieri greci, impegnati in uno sforzo immane, hanno ricevuto l’assistenza di Bruxelles: il commissario Ue per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, ha reso noto che “81 vigili del fuoco, 26 veicoli e 3 aerei stanno aiutando le squadre locali a combattere gli incendi estremi”. La Grecia è stata colpita in questi giorni da un’ondata di caldo record, con temperature che hanno superato i 44°C in questo fine settimana. “È probabile che si verifichi un’ondata di calore della durata di 16-17 giorni, mai registrata prima nel nostro Paese”, ha stimato Kostas Lagouvardos, direttore di ricerca dell’Osservatorio meteorologico nazionale. Secondo i vigili del fuoco, saranno necessari ancora diversi giorni per contenere l’incendio nell’isola di Rodi, soprattutto a causa del forte vento che continua a soffiare. Intanto è stato proclamato lo stato d’emergenza.