Sei persone, tra cui un neonato, sono state uccise oggi nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina, da un attacco russo con fuoco di artiglieria: lo ha reso noto su Telegram il ministro dell’Interno ucraino, Igor Klymenko. “I russi hanno ucciso sei persone nella regione di Kherson”, ha scritto il ministro. Nel villaggio di Shyroka Balka sono morti tre adulti e un neonato, inclusi una coppia e il loro neonato di 23 giorni, mentre il figlio di 12 anni della coppia è ricoverato in ospedale in condizioni critiche. Inoltre, due uomini sono stati uccisi a Stanislaviv, dove è rimasta ferita anche una donna. E mentre le forze russe continuano la loro offensiva e i bombardamenti sulla zona di Kupyansk, nella regione orientale ucraina di Kharkiv, almeno 111 civili sono stati evacuati, inclusi 36 bambini e 4 persone con disabilità. Lo fa sapere il capo dell’amministrazione militare regionale di Kharkiv, Oleg Sinegubov, citato dal Guardian. Negli ultimi 5 giorni, ha aggiunto, i civili evacuati dalla zona di Kupyansk sono in totale 204, compresi 71 bambini. Nella notte, 17 droni ucraini hanno attaccato una base logistica delle truppe russe vicino a Yevpatoriya nella Crimea occupata, a seguito della quale, secondo le prime informazioni, “decine di occupanti” sono stati uccisi o feriti, scrive oggi il quotidiano Ukrayinska Pravda, citando fonti del controspionaggio militare. Secondo le fonti i droni hanno colpito tende, parcheggi di veicoli e autocisterne, causando gravi danni. Kiev sembra stare concentrando i suoi sforzi offensivi sulla Crimea – la penisola annessa alla Federazione Russa nel 2014 – attaccando basi militari ma anche il ponte sullo stretto di Koch, diventato il simbolo dell’occupazione russa della regione. Ma il ministero della Difesa russo afferma che le forze di Mosca hanno sventato un attacco con drone ucraino anche nella regione di Belgorod. “Intorno alle 4:00 del mattino di oggi (le 3:00 in Italia), è stato sventato il tentativo del regime di Kiev di compiere un attacco terroristico con un singolo drone aereo contro strutture sul territorio della Federazione Russa – si legge in un comunicato pubblicato su Telegram -. I mezzi di difesa aerea russi hanno individuato e distrutto il velivolo senza pilota sul territorio della regione di Belgorod. L’attacco terroristico sventato non ha provocato vittime o danni”. Colonne di fumo che si alzano nel cielo mentre i bagnanti sulle spiagge e gli automobilisti bloccati nel traffico rimangono a guardare: era questo lo scenario che si presentava ieri a metà giornata vicino allo Stretto di Kerch, dove per due volte gli ucraini hanno cercato di colpire con i loro missili il Ponte di Crimea. I vettori sono stati abbattuti e non si registra alcun danno, hanno detto le autorità russe, le quali tuttavia promettono una dura risposta. Il ministero della Difesa russo ha detto che le proprie difese, dopo avere sventato durante la notte 20 attacchi di droni ucraini contro la Crimea, hanno abbattuto due missili che le forze di Kiev hanno lanciato verso il ponte sullo Stretto di Kerch, attraversato nelle ultime settimane da file di auto di vacanzieri russi diretti alle spiagge della stessa Crimea, annessa da Mosca nel 2014. Secondo i vertici militari russi, per questi attacchi – il primo intorno alle 13 e il secondo alle 15 ora locale – gli ucraini hanno impiegato missili anti-aerei S-200 modificati per poter colpire obiettivi a terra. Un rappresentante dell’amministrazione russa della Crimea ha detto che il denso fumo che ha avvolto il ponte è stato sprigionato da un sistema di difesa allestito a protezione dell’infrastruttura. La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, ha affermata che Kiev, frustrata per gli scarsi risultati della sua controffensiva sul campo, cerca di rifarsi con attacchi a obiettivi civili. “Queste azioni barbariche non hanno giustificazione e non resteranno senza risposta”, ha rincarato la portavoce. Da parte loro le autorità ucraine hanno accusato i russi di avere ucciso una donna in un bombardamento nella regione nord-orientale di Kharkiv e un ufficiale di polizia in un altro attacco sulla città di Orikhov, nella regione di Zaporizhzhia. Proprio in quest’ultima regione le forze ucraine avrebbero compiuto “avanzate significative” nella loro controffensiva verso sud raggiungendo la periferia di Robotyne, secondo quanto sostiene il think tank americano Istituto per lo studio della guerra (Isw). Da parte sua, l’aeronautica militare ucraina ha affermato oggi di non conoscere ancora le circostanze e le conseguenze delle esplosioni di ieri vicino al ponte di Crimea, precisando tuttavia che presume che il ponte non sia stato chiuso dai russi senza una buona ragione: lo ha detto al canale United News il portavoce dell’Aeronautica, Yuriy Ignat. Il commento segue le dichiarazioni delle autorità russe, secondo cui le esplosioni sono state provocate da missili ucraini che hanno cercato di colpire la struttura ma che sono stati abbattuti dalle forze di Mosca. “Il fumo è stato usato fin dalla Seconda Guerra Mondiale”, ha detto Ignat riferendosi al denso fumo che ha avvolto ieri una parte del ponte, che era visibile anche nei video pubblicati sui social. “È una forma di mimetizzazione”, ha aggiunto. “In questo caso, non sappiamo cosa stia succedendo. Forse stanno facendo una specie di esercitazione. Non so ancora dire cosa stia succedendo. Forse le immagini satellitari ci diranno di più se ci sono danni. Non bloccherebbero semplicemente l’accesso (al ponte) senza un motivo molto valido”. Allo stesso tempo, il portavoce ha osservato che simili incidenti nella Crimea occupata probabilmente continueranno a verificarsi, e potrebbero persino diventare più frequenti. Almeno 500 bambini sono stati uccisi in Ucraina dalle forze russe dall’inizio dell’invasione e quasi 1.100 sono rimasti feriti: lo ha reso noto su Telegram l’ufficio della Procura generale del Paese, come riporta Ukrinform. “Più di 1.597 bambini in Ucraina hanno sofferto per l’aggressione armata su larga scala della Federazione Russa – si legge in un comunicato -. Fino alla mattina del 13 agosto 2023, secondo le informazioni ufficiali fornite dai procuratori minorili, 500 bambini sono stati uccisi e più di 1.097” sono rimasti feriti. La maggior parte dei bambini è stata colpita nella regione di Donetsk, precisa la nota.