ATRIPALDA. Nella mattinata di oggi, i carabinieri della Stazione di Aiello del Sabato (AV) hanno terminato le attività d’indagine sull’aggressione che, nella notte dello scorso 23.11.2012, era occorsa all’interno di un noto bar e locale notturno ubicato in contrada San Lorenzo ad Atripalda. Ricevute le querele delle vittime, entrambe residenti nella valle del Sabato, i militari dell’Arma avellinese hanno infatti avviato una specifica attività d’indagine volta a chiarire la reale portata degli accadimenti e le responsabilità penali dei soggetti coinvolti.

 

Acquisite le immagini immortalate dalle telecamere a circuito chiuso del locale, i carabinieri hanno constatato che scorrevano scene al limite dell’inverosimile. Si è infatti potuto ricostruire che l’intera vicenda è nata a causa di un noto pluripregiudicato (già coinvolto e arrestato per precedenti risse) che, assolutamente alterato dall’uso di alcol e forse altro, stava litigando con un altro avventore del bar. Di lì, la prima delle due vittime dell’aggressione, un 56enne della valle del Sabato che stava seduto con la figlia 30enne al tavolino a fianco, si è interessato all’evento con la chiara intenzione di pacificare gli animi, ma non ha fatto in tempo nemmeno a girarsi verso il pregiudicato, che quello lo ha aggredito, buttato a terra, gli è montato addosso e, con la testa incastrata tra braccio e sterno, gli ha iniziato a tirare ripetuti cazzotti e pugni al volto. La figlia 30enne, presa dal panico, ha provato a cercare il cellulare per chiamare i soccorsi, ma nemmeno ha fatto in tempo ad estrarlo dalla tasca, che un altro pregiudicato avellinese l’ha scaraventata con una violenza inaudita contro il muro, facendola cadere con tutto il tavolino e la sedia. In tutto questo, un terzo pregiudicato del posto ha dato manforte al primo che ancora si stava accanendo contro il 56enne.

 

Il tutto è peraltro avvenuto sotto gli occhi dei due baristi, che hanno continuato a lavare le tazzine da caffè senza curarsi minimamente di ciò che stava accadendo e omettendo tanto di chiamare il 118 quanto i carabinieri. In più, quando i due baristi sono stati ascoltati dai carabinieri, hanno riferito di non aver visto nulla, di non essersi nemmeno accorti dell’aggressione in corso, quando i filmati delle telecamere testimoniano che, con la lite a non più di due metri da loro, con tavoli e sedie che volavano e scene degne delle peggiori resse animali, i due hanno tranquillamente continuato a sistemare il bancone.

Al termine delle attività d’indagine, i tre pregiudicati sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino per concorso nel reato di lesioni personali, aggravate dall’aver agito in più persone. Per i due baristi, invece, è scattata la denuncia a piede libero per i reati di omissione di soccorso e favoreggiamento personale, avendo appunto dichiarato il falso ai carabinieri, per coprire i 3 pregiudicati.

Vista l’assoluta gravità degli accadimenti, sommati a quelli già successi in passato e in cui anche due carabinieri furono picchiati a sangue, nonché ai numerosi controlli a persone pregiudicate eseguiti dai militari proprio in quel bar, i carabinieri di Avellino stanno preparando una proposta di chiusura dell’esercizio pubblico, a mente del dettato normativo del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, nella considerazione che quel bar è un pericolo per l’incolumità e la tranquillità delle persone.

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