AVELLINO – Drammatica scoperta, ad Avellino, all’interno dell’Isochimica, il sito posto sotto sequestro dalla Procura di Avellino per disastro ambientale. In uno stanzino che in passato ospitava un ufficio, è stato trovato il corpo, in avanzato stato di decomposizione, di un uomo di colore, dalla apparente età di 40 anni, impiccato ad una trave.

A scoprire il cadavere sono stati gli uomini del Corpo Forestale dello Stato che stavano indagando, per conto della Procura di Avellino, sul furto avvenuto la notte scorsa all’interno dello stabilimento che da gennaio scorso è stato posto sotto sequestro nell’inchiesta condotta dal capo degli inquirenti avellinesi, Rosario Cantelmo, che ipotizza il reato di disastro ambientale: i ladri, dopo aver tranciato con una cesoia le catene poste all’ingresso del sito, hanno portato via circa 300 chilogrammi di rame asportandolo dalle guaine delle pareti dei capannoni. Il furto era stato scoperto dopo che giornalisti e troupe televisive, recatisi sul posto per seguire l’installazione delle centraline dell’Arpac per il monitoraggio dell’aerodispersione di fibre di amianto della zona di Borgo Ferrovia, avevano notato il cancello aperto e avvertito le forze dell’Ordine.

Sarà comunque l’autopsia a stabilire con certezza le cause della morte, tra le quali non si esclude il suicidio. Su un altro versante, gli uomini della Squadra Mobile di Avellino stanno passando al setaccio i nomi di cittadini extracomunitari, soprattutto senegalesi, di cui non si hanno notizie pur essendo stati censiti dall’Ufficio Stranieri della Questura di Avellino.

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