Sequestrato ad Avellino l’impianto Stir che nel nucleo industriale di Pianodardine si occupa del trattamento dei rifiuti indifferenziati e del trasferimento dei rifiuti umidi. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) firmato dal Gip del Tribunale di Avellino, Giovandonato Fiore, su richiesta del procuratore capo, Rosario Cantelmo. Tre persone sono state raggiunte da avviso di garanzia. Si tratta del direttore e del responsabile dell’impianto, e del presidente di Irpiniambiente, Nicola Boccalone, la società interamente partecipata dalla Provincia di Avellino che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti. Le ipotesi di reato fanno riferimento alla molestia olfattiva legata ad una gestione dei rifiuti non conforme alle norme, ma, a quanto si apprende, anche per emissioni di fumi e scarichi non controllati e a volumi di lavorazione superiori a quelli autorizzati. Il magistrato ha concesso, dopo l’apposizione dei sigilli, la facoltà d’uso dell’impianto, per cui Irpiniambiente potrà continuare ad utilizzare l’impianto per i rifiuti secchi ed accogliere rifiuti umidi per trasferirli. Entro 90 giorni, dovranno essere sanate le prescrizioni notificate a Irpiniambiente. Di recente, con una ordinanza, la Regione Campania, aveva disposto tra le proteste delle associazioni ambientaliste della Valle del Sabato, un ampliamento dei volumi da lavorare nell’impianto avellinese.


 

 

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