Un’imbarcazione per escursioni in mare con circa 40 persone a bordo, tra cui anche turisti italiani, oltre a molti keniani, si è ribaltata in alto mare questa mattina al largo di una delle più note spiagge del Kenya, la località turistica di Watamu. Almeno secondo le testimonianze raccolte dall’Ansa, un numero imprecisato di keniani sono annegati mentre gli italiani sono riusciti a raggiungere la riva su altre imbarcazioni. Sei turisti italiani risultavano dispersi, ma poi sarebbero stati tratti in salvo. «Un’imbarcazione per le escursioni marine, con a bordo circa una quarantina di turisti, sia italiani che keniani, si è ribaltata al largo della spiaggia della Garoda, a Watamu. Purtroppo ci sarebbero alcuni morti per annegamento, ma dalle prime notizie che trapelano, gli italiani sarebbero tutti salvi, curati a riva o trasferiti in ospedali ma non in gravi condizioni, a parte lo stato di shock», scrive il Portale degli Italiani in Kenya, aggiungendo che «la barca era alla ricerca dei delfini oltre la prima barriera corallina quando ha “scuffiato” e sarebbe stata investita da un’onda anomala, capovolgendosi e gettando in mare aperto tutti gli occupanti, di cui praticamente nessuno indossava il giubbotto salvagente». «Prontamente altre imbarcazioni vicine si sono portate sulla scena dell’incidente – continua il media locale – facendo salire a bordo i malcapitati, ma alcuni keniani non ce l’hanno fatta. Secondo le testimonianze raccolte da malindikenya.net, si tratterebbe di una donna keniana e di una bambina, mentre un altro minore sarebbe in gravissime condizioni. Gli italiani a bordo hanno raggiunto la riva grazie anche al pronto intervento delle guardie marine del Kenya Wildlife Service. Un turista è stato rianimato sulla spiaggia e altri sono stati curati per lievi contusioni al Garoda Resort». «All’appello fino ad ora mancano sei turisti ma quasi certamente si trovano a bordo di una seconda imbarcazione che si era spinta un pò oltre il punto del ribaltamento per seguire i delfini, uno degli obbiettivi del safari marino».