Nella serata di ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Benevento, a conclusione di un’attività finalizzata a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto S.C. 55enne e P.C. 34enne entrambi di Benevento, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di cocaina. I militari, ritenendo vi potesse essere un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi di un circolo privato di S. Modesto nel popolare “Rione Libertà” di questo centro, nel pomeriggio di ieri 13 ottobre, predisponevano alcuni mirati servizi di osservazione per acquisire elementi di prova, attività durante la quale i militari notavano diversi movimenti sospetti e la presenza di alcuni giovani tossicodipendenti entrare nel circolo per poi uscirne dopo poco tempo. Fermato e sottoposto a perquisizione personale e veicolare un giovane di questi, i Carabinieri rinvenivano in suo possesso alcune dosi di sostanza stupefacente del tipo “cocaina” che immediatamente sequestravano. Pertanto decidevano di intervenire all’interno del circolo ed avuta la presenza del gestore eseguivano un’accurata perquisizione dei locali durante la quale venivano ritrovati 25 involucri di cellophane già termosaldati con all’interno cocaina, già pronta per lo spaccio al minuto, oltre alla somma di circa mille euro in banconote di piccolo taglio, ritenuti provento dell’attività illecita. Per eludere il ritrovamento della droga gli spacciatori avevano pensato di nasconderla in più punti del locale, ma i Carabinieri sono riusciti comunque a scovarla, rinvenendola parte occultata in delle staffe che reggevano alcune mensole e parte nascosta in un cilindro in plastica a sua volta celato nel contatore del gas. Tutte le persone coinvolte nell’operazione, venivano successivamente condotte in caserma e, al termine degli accertamenti, due di essi venivano dichiarati in stato d’arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, mentre a carico di altri due giovani, emergendo elementi di correità per aver favorito l’attività di spaccio con il loro ruolo di “sentinelle” scattava una denuncia in stato di libertà. I prevenuti, dopo le formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno, venivano entrambi condotti presso le rispettive abitazioni e sottoposti alla misura degli arresti domiciliari.

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