E’ Attilio Franzini, tecnico di 47 anni di una ditta appaltatrice esterna che stava lavorando per conto di Rfi l’uomo morto dopo essere stato investito dall’Intercity Roma-Trieste lungo la linea Bologna-Venezia, a ridosso della stazione di San Giorgio di Piano, nel Bolognese, intorno alle 4.30 di questa mattina. Lo rende noto la stessa Rete Ferroviaria Italiana esprimendo cordoglio e vicinanza ai familiari. Il macchinista dell’Intercity avrebbe notato una persona di spalle con giubbotto catarifrangente e ha dato l’allarme ma non è riuscito ad arrestare il treno in tempo: il treno lo ha centrato sul primo binario e sbalzato sul secondo. Franzini – che abitava a Formia ed era dipendente della Salcef, impresa romana che ha in appalto da Rfi alcuni interventi di manutenzione sulle linee ferroviarie – era a fine turno, avrebbe staccato alle 5. Le prime ricostruzioni della Polfer confermerebbero che l’investimento ferroviario è stato un incidente, avvenuto mentre Franzini stava lavorando. Probabilmente non si è accorto dell’arrivo del treno. La dinamica di quanto accaduto, scrive in una nota, ” è al vaglio delle autorità competenti, alle quali Rfi sta offrendo la più ampia collaborazione. Da una prima ricostruzione, per cause ancora da accertare, al momento dell’investimento il tecnico si sarebbe spostato al di fuori dell’area interessata dalle lavorazioni. Verifiche in corso anche da parte di Rfi”. La circolazione sulla linea, che era rimasta sospesa tra Castel Maggiore e S.Pietro in Casale, nel Bolognese, è “in graduale ripresa dopo l’intervento dell’autorità giudiziaria”, spiega Trenitalia. “I treni Alta Velocità e Intercity sono stati instradati su percorsi alternativi e hanno registrato maggiori tempi di percorrenza fino a 60 minuti”.

“L’ennesimo morto sul lavoro sui binari ferroviari, l’ennesimo morto dipendente di ditta esterna in appalto, dopo la centrale Enel a Suviana, ma anche dopo gli incidenti mortali in Aeroporto a settembre scorso e a dicembre nel cantiere dell’autostrada A1. Sembra che il lavoratore investito dal treno fosse dipendente dell’azienda Salcef, addetto in appalto ad attività di manutenzione ferroviarie. Stiamo definendo in queste ore come il mondo del lavoro dovrà, ancora una volta, dare una risposta”, scrivono Cgil, Cisl e Uil Bologna in una nota congiunta. Per la Fillea Cgil “serve il coraggio di Rfi nell’ammettere che come sono gestite oggi le manutenzioni non va bene, bisogna limitare i sub appalti, qualificare davvero gli operatori economici e rivedere i tempi di intervento come richiesto nel corso del confronto dopo Brandizzo. I lavoratori che sono impiegati nelle manutenzioni fanno turni massacranti. Pertanto abbiamo rivendicato unitariamente la riapertura del tavolo di confronto con la Rete Ferroviaria Italiana, interrotto proprio per la mancata volontà di accettare le nostre richieste”.

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