Dieci condanne sono state comminate dalla seconda sezione del tribunale di Santa Maria Capua vetere, collegio B, nell’ambito del processo sugli appalti per il servizio di raccolta rifiuti vinti grazie all’appoggio dei Casalesi a Mondragone e Castelvolturno dall’impresa Florambiente degli imprenditori Michele e Sergio Orsi, che faceva parte del Consorzio Eco4.

Imputati erano 21 esponenti di spicco del clan, tra i quali il superkiller Giuseppe Setola, assolto. I ‘colletti bianchi’ dell’operazione, infatti, hanno scelto il rito abbreviato gia’ concluso. La societa’ Ecocampania, di Nicola e Luigi Ferraro, il primo ex consigliere regionale Udeur condannato nell’ambito del processo scaturito dall’indagine denominata ‘Normandia’, era parte lesa in questo dibattimento e i giudici hanno stabilito che sia risarcita in via provisionale con 400mila euro.

Dissequestrate anche dai giudici le quote societarie della Oledinamica, societa’ che faceva capo, secondo i pm, a Claudio Bidognetti, cugino del boss Francesco Bidognetti, condannato nel processo che si e’ chiuso a Santa Maria Capua Vetere a 9 anni e 6 mesi di reclusione. Claudio Bidognetti dovra’ risarcire con una provvisionale di 400 mila euro la societa’ Eco 4, cosi’ come si legge nel dispositivo di sentenza, e non la Ecompania dei fratelli Nicola e Luigi Ferraro come pronunciato erroneamente dal presidente del collegio B in aula. I giudici hanno stabilito che i Ferraro (costituitisi parte civile) dovranno essere risarciti di 5 mila euro per le spese legali, ma la quantificazione totale del risarcimento per il danno subito sara’ fatta in sede civile. L’Ecocampania era la societa’ esclusa dalla gara d’appalto dell’aprile 2000 che era stata costruita su misura, con la presunta complicita’ dei dirigenti del consorzio Ce4, Giuseppe Valente e Claudio Di Biasio, perla Flora Ambiente, societa’ dei fratelli Sergio e Michele Orsi, ricostruzione dell’accusa confermata dalla sentenza di oggi. Nel dettaglio, sono stati condannati, oltre a Claudio Bidognetti, Nicola Alfiero a 8 anni di reclusione; Aniello Bidognetti a 18 anni; il boss Francesco Bidognetti a 12 anni; il figlio Raffaele a 6 anni; Alessandro Cirillo a 15 anni; Bernardo Cirillo a 7 anni e 6 mesi; Emilio Di Caterino a 3 anni e 6 mesi; Francesco Di Maio a 7 anni; e Giovanni Russo a 7 anni. Assolti, oltre Setola, Francesco Borrata, Giosue’ Fioretto, Luigi Grassia, Aldo Schiavone, Nicola Verolla, Michele e Gianluca Bidognetti (rispettivamente fratello e figlio del boss Francesco), Carlo Cantelli, Antonio Cecoro e Orietta Verso. Il pm Alessandro Milita, lo scorso gennaio, aveva chiesto duecentoquindici anni di reclusione complessivi per i 21 imputati accusati di reimpiego di capitali del clan dei Casalesi, turbativa d’asta, illecita concorrenza perpetrata con minaccia e violenza, il tutto aggravato dal metodo mafioso.

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