– Era presente il sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, alcuni consiglieri comunali tra cui Lucrezia Cicia e l’assessore Roberto Napoletano al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per la prima udienza del processo con rito immediato che vede imputati l’ex consigliere regionale Angelo Polverino, l’ex direttore generale dell’ospedale di Caserta Francesco Bottino e gli imprenditori Lazzaro Luce e Angelo Grillo, quest’ultimo attualmente in carcere a Melfi mentre gli altri tre sono agli arresti domiciliari.
Altri cinque imputati, tra cui l’ex direttore amministrativo dell’Asl Giuseppe Gasparin (ex sindaco di Caserta), hanno scelto l’abbreviato che si terrà a Napoli. I reati contestati a vario titolo sono la turbativa d’asta e l’abuso d’ufficio con l’aggravante mafiosa per una serie di appalti, in particolari quelli riguardante la pulizia di molte strutture sanitarie, concessi dall’Asl di Caserta alle aziende dell’imprenditore Grillo, ritenuto dalla Dda di Napoli legato al clan camorristico dei Belforte di Marcianise. “Sono qui solo per essere vicino all’amico Angelo Polverino” afferma il sindaco Del Gaudio. In aula, davanti al collegio presieduto da Flora Mazzaro, sono presenti tutti gli imputati, compreso Grillo tradotto dal carcere di Melfi. L’udienza si apre subito con la richiesta dell’avvocato del Fai (Federazione Antiracket Italiana) di ammettere la costituzione di parte civile dell’associazione; ma il collegio rigetta l’istanza anche perché non ci sarebbe alcuna connessione tra gli scopi statutari del Fai e i reati contestati, tutti contro la pubblica amministrazione sebbene con l’aggravante mafiosa. Non c’è invece alcun avvocato o legale rappresentante dell’Asl di Caserta, in teoria la vera parte offesa dalle condotte degli imputati; l’azienda dunque non potrà a questo punto più costituirsi in giudizio per chiedere i danni. L’udienza entra nel vivo con le questione preliminari poste dagli avvocati degli imputati: tutti i difensori chiedono al collegio di pronunciarsi sulla nullità del decreto di citazione emesso dalla Dda: Virgilio Marino, legale di Bottino con Francesco Carotenuto, parla di indeterminatezza della contestazione, così come Renato Jappelli, che con Vittorio Giaquinto segue la difesa di Angelo Polverino, mentre Giuseppe Stellato e Giulia Buongiorno, oggi assente, assistono Lazzaro Luce. L’avvocato Giuseppe Foglia, difensore di Grillo, definisce il suo assistito “solo un beneficiario delle condotte di Bottino”. Il pm Luigi Landolfi, nel chiedere alla corte il rigetto delle istanze di nullità del decreto, fa riferimento al caso del “ministro che disse che la casa gli era stata pagata a sua insaputa; il caso in esame è diverso, Grillo partecipava al reato e sa benissimo qual è la condotta che gli contestiamo, così come lo sanno i suoi avvocati”. Il collegio si riserva; la prossima udienza, nel corso della quale verrà resa nota la decisione sulle questione preliminari, si terrà il 4 aprile prossimo.