A maggio, e più precisamente il 13, ci sarà la prima udienza per gli ex sindaci, assessori e dirigenti del comune di Aversa che dovranno comparire presso la Corte dei Conti per canoni mai riscossi e occupazioni abusive nelle case di proprietà del Comune in via San Lorenzo. Per tutti i 136 alloggi in questione la Procura della Corte dei Conti ha rivelato “una occupazione sine titulo protratta nel tempo, posta in essere nella stragrande maggioranza dei casi da soggetti privi in assoluto ed ab origine di un titolo legittimante, mentre per soli 34 alloggi rileva una occupazione divenuta sine titulo solo in un secondo momento, in quanto i contratti stipulati all’inizio degli anni 90 per la durata di un solo anno non sono mai stati rinnovati”. Per la Procura il danno erariale certo, attuale e concreto è pari a circa 2,7 milioni nel periodo tra gennaio 2009 e dicembre 2013, nel quale non è stato effettuato alcun atto di diffida ad interrompere il termine quinquennale di prescrizione civilista. L’indagine della Corte dei Conti è scattata in seguito ad un esposto sottoscritto da una parte di ex consiglieri comunali (risale alla consiliatura Sagliocco) ed ha verificato un danno complessivo di circa 16 milioni di euro derivanti dai mancati introiti. A seguito dell’inchiesta condotta dal viceprocuratore generale Ferruccio Capalbo, sotto il coordinamento del Procuratore regionale Michele Oricchio, e delegata alla Guardia di Finanza di Aversa, sono stati contestati agli ex sindaci Domenico Ciaramella (2002-2012) 501.142 euro e Enrico De Cristofaro (2016-2019) 401.142 euro. Agli ex assessori al Patrimonio Romilda Balivo (2010-2012) e Nicla Virgilio (2012-2014) le contestazioni sono state, per entrambe, di 201.142 euro. Ai dirigenti dell’ufficio Patrimonio Elio Florio (2008-2011) è stato contestato un danno erariale di 451.142 euro ed Alessandro Diana (2012-2015) per 591.142 euro e Stefano Guarino, dirigente ad interim del Patrimonio (2015-2017 e dal 2017 a oggi) per 251.142 euro.

La Corte dei Conti ha riformulato le richieste in seguito agli inviti a dedurre. È stata scorporata la quota addebitata al defunto sindaco Giuseppe Sagliocco, che, essendo deceduto, va eliminata dal totale (come richiesto dal legale degli eredi Fabrizio Perla) e non spalmata sugli altri indagati. Riformulate anche le richieste per l’ex sindaco Enrico de Cristofaro e per gli ex assessori al Patrimonio Nicla Virgilio e Romilda Balivo. Per l’ex primo cittadino sfiduciato un anno fa è stato aumentato di 100mila euro l’addebito e diminuito della stessa somma a testa agli ex assessori Romilda Balivo e Nicla Virgilio. Discorso a parte merita Stefano Guarino, comandante della Polizia municipale e dirigente ‘ad interim’ del Patrimonio. Per i giudici della Corte dei Conti, Guarino “si è attivato e aveva più volte sottoposto al sindaco De Cristofaro la problematica inerente la carenza di personale e le conseguenti difficoltà di gestione”. E non solo. Sempre Guarino ha posto in essere una “leale ed efficace collaborazione offerta alla delegata Guardia di Finanza nel corso delle indagini”. I giudici contabili hanno sottolineato come il comandate avesse più volte informato l’allora sindaco (poi sfiduciato nel mese di febbraio 2019) sulle difficoltà operative dell’ufficio patrimonio e sulla necessità sia di personale sia anche di direttive. “Ciononostante non ha mai riscontrato le note del Guarino né è mai intervenuto ‘abbandonando’ l’ufficio al suo destino. Circostanza, questa, la cui sopravvenuta conoscenza è idonea ad incidere in senso modificativo sulla ripartizione delle quote di danno personale proposta in sede di invito a dedurre”. Per questo motivo, quindi, Stefano Guarino ha visto riformula la contestazione a suo carico passando da 201mila iniziali a 50mila euro attuali. Nel contempo, l’ex sindaco Enrico de Cristofaro ha visto aumentare la sua contestazione di 100mila euro. Allo stato attuale sono state effettuate 49 denunce penali per occupazioni di quegli immobili. Dal mese di novembre 2018, ovvero da quando il dirigente Guarino ha attivato la procedura, sono stati incassati oltre 100mila euro. Negli anni precedenti, invece, il Comune incassava in un anno circa 3mila euro. L’attuale amministrazione comunale, prima o poi dovrà affrontare la questione. Le case di San Lorenzo sono occupate senza titolo e prima o poi dovranno essere poste in essere tutte le procedure di sgombro. Un’azione non certamente piacevole ma inevitabile per non incorrere in ulteriori provvedimenti giudiziari.

 

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