“Alla 12 del mattino in pieno centro di una città capoluogo in Campania, siamo costretti a vedere scene di questo tipo. Le persone che hanno compiuto la rapina da mia sorella vanno arrestate e devono restare in galera, e il Governo si deve assumere la responsabilità di mettere le forze dell’ordine, che anche oggi hanno operato benissimo, nella condizione di operare al meglio contro questi delinquenti”. E’ sgomento e arrabbiato Gianpiero Zinzi, neo-eletto consigliere regionale in Forza Italia, dopo la violenta rapina di cui è rimasta vittima in casa, in un appartamento al primo piano di un lussuoso complesso residenziale al centro di Caserta, la sorella Mara; con lei c’era anche la colf e la figlia di 3 anni, che ha assistito al pestaggio della madre ma dopo la fuga dei banditi ha avuto la “freddezza”, nonostante fosse terrorizzata, di prendere il cellulare e portarlo alla mamma, legata a terra con scotch, corde e una cravatta al collo. La figlia dell’ex presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi ha poi contattato la mamma, che poco dopo è entrata in casa con il fratello Gianpiero grazie ad ulteriori chiavi. La piccola tremava; la nonna e lo zio hanno poi soccorso la 38enne Mara e la colf, ridotte in volto come due pugili, e legate in due diverse stanze. I banditi, è emerso, oltre ai gioielli si sono portati via anche le chiavi di casa minacciando di tornare se fossero stati denunciati; prima di fuggire avrebbero inoltre anche minacciato di portar via la bimba. La violenza con cui i rapinatori si sono accaniti contro le vittime sarebbe stata generata dalla difficoltà di aprire la cassaforte. Ironia della sorte, proprio di fronte al balcone al primo piano dove sono entrati i banditi ci sono delle telecamere installate dal Comune ma non funzionanti per mancanza di risorse.