Ancora una volta la provincia di Caserta, con la prospettiva dei tagli sulla sicurezza, sarà penalizzata in ordine al controllo del territorio ed al crescente allarme sull’inquinamento ambientale. Anche in merito a tale previsione, tutte le rappresentanze sindacali delle Forze di Polizia – Siulp – Sap – Siap – Silp Cgil – Ugl Polizia di Stato – Coisp – Uil Polizia – Consap – Associazione Nazionale Funzionari di Polizia – hanno manifestato il proprio dissenso ieri mattina, davanti alla Prefettura di Caserta, dalle ore 10:30 alle ore 12:30.
Congiuntamente, si è manifestato anche davanti a tutte le Prefetture d’Italia, contro il disegno di legge di stabilità, per la difesa della dignità professionale e della specificità funzionale degli operatori del settore e per la difesa del diritto dei cittadini ad avere una sicurezza ed un soccorso pubblico efficiente e qualificato, all’altezza di un Paese civile. I sindacati chiedono, quindi, al Governo: lo sblocco del cosiddetto “tetto salariale”, che consenta il superamento dell’attuale normativa e dei suoi effetti dannosi ed iniqui per il personale, con il recupero delle risorse economiche, per consentire il pagamento degli assegni perequativi e delle progressioni automatiche (una-tantum); la revisione del modello di sicurezza e dei presidi di polizia e del soccorso pubblico sul territorio, che potrebbero comportare una riduzione della spesa ed una razionalizzazione nell’impiego delle risorse pubbliche, oltre che una maggiore efficienza ed efficacia del servizio e più sicurezza per i cittadini; una legge delega per un riordino ordinamentale delle carriere del personale, efficace e coerente con un nuovo modello di sicurezza e che valorizzi la professionalità dell’operatore di polizia e dei vigili del fuoco. Peraltro i contenuti del disegno di legge di stabilità del Governo, smentiscono le dichiarazioni pubbliche e mediatiche rivolte ai cittadini sulla necessità di garantire maggior sicurezza del territorio e nel territorio. Si tratta di un modello di comunicazione che può ben ascriversi alla categoria della cosiddetta “pubblicità ingannevole” e che esprime una sostanziale indifferenza verso il diritto alla sicurezza dei cittadini e verso gli operatori del settore, che in condizioni di crescente disagio e di paralisi funzionale per la mancanza di risorse, sono costretti quotidianamente nei posti di lavoro e negli Uffici ad attuare in diverse modalità e forme una vera e propria questua verso terzi o anticipando le risorse economiche per sostenere le spese necessarie per reperire materiale e strumenti che gli consentano di lavorare o per effettuare le missioni.