Attività fraudolente nella vendita a privati di suoli su cui erigere cappelle gentilizie per i defunti, all’interno del cimitero di Caserta: è l’accusa che ha portato all’esecuzione di tre ordinanze di custodia da parte dei carabinieri della Compagnia di Caserta. Le indagini della procura di S. Maria Capua Vetere hanno permesso di scoprire un sodalizio criminale, formato anche da pubblici funzionari del Comune di Caserta ed imprenditori.

Ad oggi oltre 50 i casi scoperti. Il business supererebbe il milione di euro. È finito agli arresti domiciliari per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e falsità materiale, insieme ad altri due indagati, l’ex funzionario del Comune di Caserta Carmine Macrino che negli anni 2010-2011 si occupava del settore cimiteriale. Agli altri 15 indagati nell’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere sono contestati solo singoli episodi di truffa e falso. Lo scandalo legato alla compravendita di suoli al cimitero scoppiò già nel settembre 2011 quando i carabinieri notificarono agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini; in quella circostanza il Gip rigettò la richiesta d’arresto della Procura. L’attività dei militari partì alla fine del 2009 da due querele presentate alla stazione dei carabinieri di Caserta da parte di due persone, le quali credevano di aver acquistato un suolo nel cimitero di Caserta sul quale erigere una cappella gentilizia ma in realtà si erano accorte che su questo suolo era stata eretta un’altra cappella a nome di un’altra persona.

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