Vincenzo Schiavone, detto ‘Copertone’, 38 anni, considerato dagli inquirenti il cassiere del clan dei Casalesi, e’ stato trasferito dal carcere napoletano di Secondigliano a quello di Cagliari, fornito del centro terapeutico cui necessita per la sua malattia. Schiavone era stato arrestato il 25 aprile scorso in una clinica a Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino, dove seguiva una terapia riabilitativa dopo una operazione in una clinica di Milano.
L’uomo aveva chiesto attraverso i suoi avvocato di essere ricoverato li’, ma i giudici del tribunale di Sorveglianza hanno negato l’uscita dal carcere, inviandolo a Cagliari. Nel computer di Schiavone era stato trovato un file nel quale erano riportati l’elenco degli affiliati e la lista dei loro ‘stipendi’, nonche’ i nomi di tutte le aziende che pagavano il pizzo nell’agro aversano. Il suo soprannome, inoltre, e’ legato, stando a testimonianze di pentiti, alla sua abitudine di bruciare i cadaveri insieme a pneumatici lesionati o consumati. Schiavone e’ imputato di associazione a delinquere di stampo mafioso nel processo Spartacus III che si sta svolgendo nell’aula bunker del carcere di Santa Maria Capua Vetere.