Giorgio Magliocca, presidente della Provincia di Caserta in quota Forza Italia, figura tra i 10 indagati nell’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere su un sistema di appalti concessi in cambio di tangenti. Questa mattina, 24 ottobre, sono scattate le perquisizioni, svolte dai carabinieri del Comando Provinciale di Caserta – Reparto Territoriale di Aversa; tra gli obiettivi la sede della Provincia di Caserta in area Saint Gobain, in particolare negli uffici di Magliocca dei settori edilizia e viabilità; perquisita anche l’abitazione di Magliocca a Pignataro Maggiore, comune in cui risiede e di cui è sindaco. L’inchiesta è un ulteriore filone di quella che ha coinvolto Giovanni Zannini, consigliere regionale e presidente della Commissione Ambiente della Regione Campania, anche lui indagato per corruzione e sottoposto a perquisizione agli inizi di ottobre. Oltre a Magliocca nel registro degli indagati ci sono dipendenti pubblici e imprenditori; i reati contestati, a vario titolo, sono la corruzione nell’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, la frode nelle pubbliche forniture e il subappalto non autorizzato. Titolari delle indagini sono i sostituti Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano (Procuratore Pierpaolo Bruni). Tra gli indagati ci sono Gerardo Palmieri, 50 anni, dirigente del settore Viabilità e Trasporti della Provincia di Caserta, Clara Di Patria, 41 anni, dipendente della Provincia e architetto del dipartimento coordinato da Palmieri, l’imprenditore edile Cosimo Rosato; ci sarebbero, inoltre, un finanziere e il cugino, accusati di rivelazione di segreto d’ufficio: il primo avrebbe rivelato al parente dell’indagine su Magliocca e quest’ultimo lo avrebbe riferito all’indagato.
In una nota, Giorgio Magliocca si è detto sereno e disponibile “a collaborare con l’autorità giudiziaria”, “fiducioso che nel più breve tempo possibile sarà fatta piena luce su questa vicenda”. In merito alle accuse a lui rivolte, ha spiegato: “Sono indagato perché avrei favorito una sponsorizzazione per una squadra di calcio casertana e per tale motivo ho subito una perquisizione”.
La vicenda è quella che coinvolge anche l’imprenditore edile Rosato: secondo la Procura avrebbe avuto in affidamento lavori per 250mila euro grazie all’intervento di Magliocca e dei dipendenti provinciali, e in cambio avrebbe dato 40mila euro per sponsorizzare una squadra di calcio di Vitulazio, pagando allenatore e staff. Adolfo Raimondi, 59 anni, di Santa Maria Capua Vetere, anche lui imprenditore, avrebbe invece ricevuto un subappalto dalla ditta di Rosato senza l’autorizzazione necessaria. Il 42enne napoletano Gianpaolo Benedetti, infine, avrebbe ottenuto un affidamento versando, anche lui, soldi per la squadra di calcio indicata da Magliocca.