CASERTA – “Una parte di me è andata via con lui”. Donato Affinito non riesce a trattenere le lacrime mentre esprime il suo cordoglio per la morte di Pietro Farina. L’assessore provinciale era una delle persone più vicine al vescovo di Caserta. Tra i due c’era una stima sincera e una vera amicizia. Affinito nel suo percorso personale e professionale ha sempre considerato Farina come una guida indispensabile. Un faro che ha illuminato il suo cammino.

“Mi è sempre stato vicino – dice con voce rotta dall’emozione Affinito -, è stata una guida umana e spirituale, perdo un pezzo della mia vita”. L’esponente della giunta Zinzi ha assistito il vescovo durante tutti i 25 giorni di ricovero in ospedale. “Anche quando non potevo essere presente fisicamente per i miei impegni istituzionali, – afferma Affinito – il mio pensiero era sempre rivolto a lui”.

 

 

Quello con il vescovo è un legame antico: l’assessore provinciale racconta che a 14 anni assistette alla prima messa celebrata da Farina nel Villaggio dei ragazzi a Maddaloni quando fu ordinato sacerdote. “Da allora è diventato un punto fermo della mia vita, un riferimento indispensabile. Gli devo molto, senza di lui sarei stato un’altra persona”. E’ talmente sconvolto Affinito che non ricorda episodi particolari della lunga frequentazione con il vescovo di Caserta, ma sottolinea il suo forte senso “ironico e autoironico”. “Sapeva ridere di se stesso, a volte si prendeva in giro, questa è l’ennesima conferma che era un grande uomo di chiesa, sempre umile e vicino ai più deboli, e mai scostante e altezzoso”.

Nel continuare a ricordare il vescovo Farina, l’assessore provinciale scoppia a piangere: “Sarà per sempre nel mio cuore e nella mia mente. Gli ho voluto bene e gliene vorrò sempre, ho perso un pezzo della mia vita”. Dopo queste parole Affinito guarda nel vuoto. E le lacrime gli rigano il viso.

Mario De Michele

 

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