CASERTA – La squadra mobile di caserta, diretta dal vice questore Alessandro Tocco, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il tribinale di S. Maria c.v. su richiesta della procura della repubblica di Santa Maria C.v., a carico del cittadino albanese Pllum Daci di anni 40, nato in Albania, pluripregiudicato, detenuto, ritenuto responsabile di induzione e sfruttamento della prostituzione ed estorsione, il provvedimento costituisce l’epilogo di una puntuale indagine condotta dalla squadra mobile nel contesto delle attività svolte al fine di contrastare il diffuso fenomeno dello sfruttamento della prostituzione praticato, prevalentemente in danno di cittadine straniere, nel comprensorio casertano.
In particolare, le indagini appuravano che un gruppo di cittadini albanesi, capeggiato dal citato daci Pllum, aveva imposto a numerose prostitute, che esercitavano il meretricio nella zona di viale Carlo III, compresa tra il comune di sS Nicola la strada e caserta, il pagamento di 500 euro mensili per poter continuare ad esercitare la loro attività e in caso di rifiuto le costringeva ad allontanarsi, per poi consentire l’insediamento nella zona di prostitute “protette” dal gruppo, anch’esse di origini albanesi.
Le indagini trovavano il concorde riscontro nelle dichiarazioni di alcune prostitute, di origini ucraine, bulgare e polacche, costrette a pagare o ad allontanarsi dalla zona a seguito delle gravi intimidazioni e delle percosse subite, le quali riconoscevano senza ombra di dubbio il Daci
Daci pllum risulta privo di permesso di soggiorno ed è stato destinatario di due ordini di espulsione con accompagnamento alla frontiera.
Piu volte tratto in arresto in passato per svariati delitti – resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, ricettazione, ed è già stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal g.i.p. del tribunale di s. Maria c.v. il 27.07.2000 per violenza sessuale, riduzione in schiavitù, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, e sequestro di persona.
Lo stesso, inoltre, il 19 marzo scorso è stato arrestato in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’ufficio g.i.p. di s. Maria c. V. (ce), per i reati di furto, ricettazione ed estorsione continuati, in concorso con altre otto persone, di nazionalità albanese ed italiana, le quali avevano costituito un collaudato gruppo dedito ai furti presso aziende agricole della provincia, dalle quali sottraevano costosi mezzi agricoli che poi restituivano solo dopo il pagamento di somme di denaro, c.d. “cavallo di ritorno”.