Nella moschea Ibn Badis di Nanterre, piena di persone e con molti rimasti fuori, sono cominciati i funerali del diciassettenne Nahel, ucciso martedì scorso da un poliziotto durante un controllo stradale. Un servizio d’ordine della moschea assicura il regolare svolgimento della cerimonia, alla quale non sono ammessi i giornalisti. Dopo essere stato esposto nella camera ardente in mattinata, il corpo di Nahel in una cassa bianca è stato portato a spalla da 8 persone fino alla moschea. Un perimetro di sicurezza era stato stabilito intorno alla zona, con una trentina di persone in gilet giallo fluorescente che garantivano il passaggio. Nella folla, cartelli e lo slogan di questi giorni, ribadito alla “marcia bianca” anche dalla madre della vittima: “Giustizia per Nahel”. Dopo la preghiera nella moschea, la bara di Nahel è stata portata fuori e caricata su un carro funebre, che ha avuto difficoltà a procedere tra la folla. Il corteo si è diretto verso il cimitero del Mont-Valérien, fra grida di “Allah Akbar” e – ancora una volta – “Giustizia per Nahel”. Il carro era scortato da ragazzi in motorino e da diverse migliaia di persone che seguiva a piedi. Qualche momento di tensione quando un ragazzo ha tentato di filmare la scena con il cellulare: “Cosa fai? – gli ha gridato uno del corteo, più anziano di lui – faresti il video se fosse tuo fratello?”. Prima del funerale del giovane Nahel, 17 anni, ucciso a Nanterre martedì scorso da un poliziotto, che si celebrerà nella moschea Ibn Badis della città alle porte di Parigi, una lunga fila di amici, conoscenti e vicini rende omaggio al suo corpo, nella camera ardente. Molti sono giovani, vestiti con l’abito tradizionale arabo. All’interno, c’è la madre del ragazzo, la nonna e alcuni vicini. L’ingresso è filtrato da un piccolo gruppo di giovani del quartiere amici di Nahel ed è strettamente vietato alla stampa, come richiesto dagli avvocati della famiglia: “La giornata di oggi sarà per la famiglia di Nahel una giornata di raccoglimento”, hanno scritto i legali in un messaggio in cui chiedono a tutti la massima riservatezza. Dalle testimonianze dei presenti trapela comunque grande emozione per questo ultimo omaggio a Nahel e anche una palpabile tensione. Il presidente francese Emmanuel Macron rinvia la sua visita di Stato in Germania, secondo quanto riferisce la presidenza tedesca. “Il presidente francese ha parlato oggi al telefono con il presidente tedesco Steinmeier e lo ha informato della situazione nel suo Paese”, ha reso noto oggi la presidenza tedesca. “Macron ha chiesto un rinvio della sua prevista visita di Stato in Germania”, ha aggiunto. L’Eliseo ha dal canto suo fatto sapere che Macron aveva espresso il desiderio di rimanere in Francia nei prossimi giorni, vista la situazione nel Paese. Nessuna nuova data è stata concordata per la visita rinviata, ha detto una fonte francese.