Il presidente americano Joe Biden ha fatto allusione alla complessa relazione che ha con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ammettendo che nel corso degli anni hanno avuto divergenze e continuano ad averne. Lo riporta l’agenzia Reuters sul suo sito internet. Parlando a un ricevimento alla Casa Bianca per la festa ebraica di Hanukkah, Biden ha ricordato la sua relazione decennale con Netanyahu. Il presidente Usa ha raccontato di aver fatto un’annotazione su una vecchia fotografia di loro due, usando un soprannome per il leader israeliano. “Ci ho scritto sopra ‘Bibi, ti voglio bene ma non sono d’accordo con un accidenti di ciò che hai da dire’. E oggi è più o meno la stessa cosa”, ha detto Biden tra applausi sparsi di pubblico in gran parte ebraico, aggiungendo che Israele è in una “posizione difficile” e di aver avuto “divergenze con alcuni leader israeliani”. “Non bisogna essere ebrei per essere sionisti, io sono sionista”. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden a un ricevimento alla Casa Bianca in occasione della festività ebraica di Hanukkah. “Continuiamo a fornire aiuti militari a Israele per difendersi da Hamas ma bisogna stare attenti, devono stare attenti: l’opinione pubblica può cambiare da un giorno all’altro”, ha sottolineato Biden ribadendo che gli Usa continueranno a lavorare per “l’assistenza umanitaria ai palestinesi innocenti”. Il presidente americano ha anche condannato l’antisemitismo e le minacce agli ebrei negli Stati Uniti: “Chi tace è complice”, ha attaccato ribadendo che “in America non c’è spazio per l’odio verso gli ebrei o i musulmani”. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato lunedì con il ministro israeliano Benny Gantz degli sforzi per “facilitare il ritorno sicuro di tutti gli ostaggi rimasti” a Gaza e anche dell’aumento degli aiuti umanitari. Lo riferisce in una nota il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, sottolineando che Blinken “ha ribadito che Israele deve adottare tutte le misure possibili per evitare danni ai civili e che gli Stati Uniti restano impegnati a compiere passi tangibili verso la realizzazione di uno Stato palestinese”. Fonti del Cairo hanno riferito a Sky News Arabia che Israele ha chiesto all’Egitto e al Qatar di aiutare a mediare un altro accordo di cessate il fuoco con Hamas, nell’ambito del quale verrebbero rilasciati altri ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Secondo tali fonti presto si svolgerà un incontro a tre tra funzionari israeliani, egiziani e qatarioti sotto il patrocinio americano. In precedenza l’emittente tv emiratina Al Arabiya, citando un funzionario palestinese, aveva affermato che Hamas e Israele potrebbero iniziare la prossima settimana colloqui su un nuovo accordo per lo scambio di prigionieri. Fonti mediche hanno riferito all’agenzia di stampa palestinese Wafa che almeno 12 persone tra cui sei bambini sono state uccise stanotte in un bombardamento israeliano contro un edificio residenziale di proprietà della famiglia Harb nel quartiere al-Zuhor di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Fonti del Cairo hanno riferito a Sky News Arabia che Israele ha chiesto all’Egitto e al Qatar di aiutare a mediare un altro accordo di cessate il fuoco con Hamas, nell’ambito del quale verrebbero rilasciati altri ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Secondo tali fonti presto si svolgerà un incontro a tre tra funzionari israeliani, egiziani e qatarioti sotto il patrocinio americano. In precedenza l’emittente tv emiratina Al Arabiya, citando un funzionario palestinese, aveva affermato che Hamas e Israele potrebbero iniziare la prossima settimana colloqui su un nuovo accordo per lo scambio di prigionieri. Il sovraffollamento e le pessime condizioni igieniche nei rifugi dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel sud della Striscia di Gaza, hanno provocato un aumento significativo di alcune malattie e condizioni trasmissibili come la diarrea, le infezioni respiratorie acute, le infezioni della pelle e condizioni legate all’igiene come i pidocchi: lo rende noto l’Ufficio per gli affari umanitari dell’Onu (Ocha) nel suo aggiornamento quotidiano. Lo riporta il Guardian. In media, aggiunge l’Ocha, i rifugi dell’Unrwa situati nelle aree centrali e meridionali ospitano 9 volte il numero di sfollati interni rispetto al previsto. “La dimensione della guerra nella regione si è allargata e se gli attacchi su Gaza non vengono immediatamente fermati c’è la possibilità che la regione possa esplodere in qualunque momento e tutte le parti perdano il controllo”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian durante una telefonata con l’omologo cinese Wang Yi. “Purtroppo, gli americani non capiscono il pericolo di un’ulteriore espansione della guerra. La vita del loro alleato, (il premier israeliano Benjamin) Netanyahu, è semplicemente il proseguimento della guerra e del genocidio, la situazione nella regione non resterà così”, ha aggiunto il capo della Diplomazia di Teheran durante il colloquio criticando gli Usa per avere posto il veto su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva una tregua a Gaza e invitando la Cina ad assumere una “ruolo attivo” per fermare la guerra. Secondo quanto riporta Irna, anche Wang Yi ha espresso rammarico rispetto al veto posto da Washington alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza e ha affermato che Pechino dà molta importanza alla prospettiva di un cessate il fuoco a Gaza e all’invio di aiuti umanitari verso la Striscia. Quattro palestinesi sono stati uccisi a Jenin in un “attacco con un drone” israeliano in un quartiere della città nel nord della Cisgiordania. Lo ha riferito l’agenzia di stampa di Ramallah, la Wafa. Fonti della sicurezza israeliana hanno detto che i soldati israeliani sono stati attaccati da una cellula di uomini armati durante un’operazione di arresto in città. Contro i militari – ha proseguito – sono stati tirati numerosi esplosivi. Haaretz ha riferito che i palestinesi erano miliziani del gruppo armato Battaglione di Jenin.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui