Una fonte di alto livello vicina ai colloqui ha riferito che la bozza di proposta inviata a Hamas riguarda una tregua di 40 giorni e lo scambio di prigionieri e ostaggi in rapporto di 10 a uno. Lo riporta la Reuters sul suo sito. Hamas dovrebbe liberare circa 40 ostaggi, compresi donne, persone sotto i 19 anni o con più di 50 anni e malati, in cambio di circa 400 detenuti palestinesi. Prevista poi la riapertura degli ospedali e dei panifici a Gaza e l’immediato ingresso delle relative attrezzature e carburante. Ai residenti di Gaza, tranne gli uomini in età da combattimento, sarebbe permesso di tornare a casa nelle aree evacuate. Non si capisce “su cosa si basi l’ottimismo” del presidente Joe Biden su una possibile tregua a Gaza entro lunedì prossimo. Lo hanno detto fonti israeliane citate dai media. Un funzionario di Hamas ha detto a sua volta a Reuters, come riporta Haaretz, che i commenti del presidente americano Joe Biden su una tregua a Gaza sono prematuri e non corrispondono alla situazione reale sul terreno. Secondo il funzionario ci sono “ancora grandi lacune da colmare” nell’accordo prima che venga garantito un cessate il fuoco. “Israele cesserà le operazioni a Gaza durante il Ramadan”, aveva detto nella notte Joe Biden, precisando che lo stop fa parte delle condizioni previste da un accordo di cessate il fuoco in fase di negoziazione. Il ministero della Sanità di Gaza di Hamas ha aggiornato il bilancio delle vittime a Gaza dall’inizio della guerra, indicando ad oggi 29.878 persone uccise. Il bilancio comprende almeno 96 morti nelle ultime 24 ore, mentre 70.215 persone sono state ferite dall’inizio del conflitto. Decine di razzi sono stati lanciati dagli Hezbollah del Libano in Alta Galilea nel nord di Israele dove sono risuonate le sirene di allarme. Lo ha fatto sapere, citato dai media, il portavoce militare. Al momento non si hanno notizie di vittime. Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato stamani il lancio di 40 razzi sulla base militare israeliana situata sul Monte Merom in Galilea. “In risposta agli attacchi su Baalbeck e sul Monte Jarmak”, si legge nella dichiarazione del partito armato libanese in riferimento ai raid aerei israeliani di ieri nella profondità territoriale libanese. La base del Monte Merom era stata già presa di mira due altre volte da Hezbollah nelle scorse settimane.