Un’esplosione di una forza “mai sentita prima”, “sembrava un terremoto”, poi le fiamme e la colonna di fumo nero visibile da tutta Parigi. Chi era nei paraggi racconta con un filo di voce le scene di terrore nella centralissima rue Saint-Jacques di Parigi, a due passi dal Panthéon e della Sorbona, nello storico 5/o arrondissement. L’esplosione e le fiamme sono attribuite “con grande prudenza” al gas, mentre si cercano dispersi (almeno due) sotto le macerie. Negli ospedali i feriti sono una trentina, di cui 4 in gravi condizioni. Per tutto il quartiere, blindato da polizia ed esercito per facilitare il lavoro dei quasi 300 pompieri accorsi, è finita alle 16.55 la Festa della Musica, già in tono minore in tutta la Francia per gli annunciati temporali. In quel momento, dopo che in tanti avevano sentito odore di gas, è mancata la luce nell’edificio della rue Saint-Jacques vicino alla place Alphonse Laveran. L’epicentro dell’esplosione sarebbe il numero civico 277, dove ha sede la scuola americana di arte e design American Paris Academy, frequentata da molti stranieri, soprattutto americani e inglesi. Al piano terra dell’edificio, costruito nel XVIII secolo, soprattutto uffici. Ai piani superiori le aule per gli studenti, fortunatamente in gran parte assenti con i corsi ormai conclusi per le vacanze. La facciata dell’edificio è volata via per la violenza dell’esplosione, un testimone – che ripete meccanicamente il racconto davanti alle telecamere – racconta di aver visto una “palla di fuoco” subito dopo il tremendo botto. Due edifici accanto, che sono allineati lungo una “impasse”, un vicolo cieco, sono stati salvati dalle fiamme grazie al pronto intervento dei pompieri, ma sono stati evacuati immediatamente perché, ha detto il prefetto Laurent Nunez, “sono stati destabilizzati dall’esplosione”. Nei palazzi di fronte e vicini, invece, l’ordine tassativo per chi era all’interno è stato di non uscire. Ma gli abitanti che volevano rientrare a casa sono stati bloccati a circa un chilometro di distanza e hanno dovuto affidare ai cellulari la speranza di parlare con i familiari. Negli edifici vicini ci sono le sedi di altre 2 scuole, fra le quali quella cattolica di musica ‘Schola Cantorum’. Fra i testimoni, un’avvocata italiana, Francesca Bologna, che ha raccontato: “Pensavo fosse un terremoto, ma di quelli forti… ho quindi aspettato di vedere se non ci fossero altre scosse visto che noi italiani abbiamo un po’ di esperienza con i terremoti. Invece poi vedo questo fumo nerissimo e molto veloce sprigionarsi nel cielo. Tre, quattro minuti, un fumo scurissimo, molto alto, che va verso ovest”. Il prefetto, accanto alla sindaca Anne Hidalgo subito accorsa sul posto, è stato molto prudente sulle cause del disastro, che “al momento non sono state accertate”, ha detto. La procura ha aperto un’inchiesta per “lesioni colpose” provocate da incuria o cattiva manutenzione, un’ipotesi che lascia pensare che le autorità propendano per l’esplosione dovuta al gas. Il breve black out prima dell’esplosione, forse innescata da qualcuno che all’interno dell’edificio ha fatto ripartire l’elettricità, potrebbe essere stato il segnale del disastro imminente.

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