Alla parata del 2 giugno non ci si rinuncia, perché “la Festa della Repubblica – come dice il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola – è la festa del nostro popolo”, che quest’anno “rende omaggio alle comunità colpite dal sisma”. Ma i numeri della “rassegna”, già quasi dimezzati rispetto all’edizione dell’anno scorso sulla scia della spending review, subiscono ora un ulteriore taglio. “Di oltre il 20%, per quanto riguarda il personale militare e non militare”, chiarisce Di Paola, “anche alla luce delle indicazioni venute dal Presidente della Repubblica”.

In particolare, non sfileranno mezzi, non sfileranno cavalli, le Frecce tricolore rimarranno negli hangar. Rispetto ai circa 3.200 militari e civili previsti fino a ieri, quelli che sfileranno lungo via dei Fori Imperiali non dovrebbero essere più di 2.500, con un taglio drastico rispetto ai 6.500 della passata edizione e ai quasi 6.000 del 2010. In particolare, spiega sempre Di Paola, “tutti i reparti impegnati in Emilia in soccorso della popolazione avranno una sola rappresentanza, così da non distrarre risorse di uomini e mezzi sul territorio”. Resteranno le 10 bande (erano 12 nelle due precedenti edizioni), ma non ci saranno più mezzi (196 nel 2011 e 194 nel 2010) e neppure i cavalli (erano stati 120 nel 2011 e 182 l’anno precedente). Per quanto riguarda i costi, si scenderà ulteriormente rispetto alla cifra stimata, oscillante tra i 2 milioni e 600 mila euro e i 2 milioni e 900 mila. Il costo complessivo era stato di 3 milioni 522 mila euro nel 2010 e di 4 milioni 398 mila nel 2011.

 

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