I carabinieri di Civita Castellana hanno arrestato una banda di quattro rumeni a Formello, responsabili di vari furti nella provincia di Viterbo. Si tratta di soggetti pericolosi rintracciati nella provincia di Roma, dove risiedono, nella stessa zona dove si trovano varie bande che operano sia su Roma che su Viterbo.
Ora le indagini proseguono: si stanno cercando eventuali collegamenti con le rapine in villa dei giorni scorsi a Sutri e Corchiano. Le indagini sono partite da un rocambolesco inseguimento nella notte di mercoledi’ scorso a Nepi, nel complesso residenziale Colle Farnese, poi concluso con la fuga dei quattro attraverso i tetti delle abitazioni. I militari erano stati avvertiti da alcuni residenti insospettiti dai loro movimenti: li avevano visti scendere da un’Audi A4 per salire tutti su un furgone.
I carabinieri hanno capito che si stavano preparando a compiere l’ennesimo furto, cosi’ hanno aspettato il loro ritorno. Una volta arrivati, intorno alle 3,20 di notte, i malviventi pero’ alla vista delle forze dell’ordine si sono dati alla fuga, lasciando anche i testimoni di stucco per la loro agilita’. Ma hanno dovuto abbandonare l’auto, che i carabinieri hanno subito sequestrato, trovando al suo interno alcuni documenti grazie ai quali sono risaliti ai responsabili. Oltre a questo, ci sono i video di alcuni distributori di benzina oggetto di furti nel corso dell’ultimo mese.
Gli accertamenti hanno portato all’identificazione del proprietario dell’auto e all’abitazione a Formello, dove i quattro sono stati arrestati. Nel corso di una perquisizione e’ stata trovata la refurtiva di alcuni dei colpi messi a segno. Ora i carabinieri di Civita Castellana stanno cercando eventuali collegamenti con due rapine in villa avvenute nel Viterbese nei giorni scorsi: una a Corchiano ai danni dall’ex presidente del Centro merci di Orte e della Viterbese, Giuseppe Fiaschetti, l’altra a Sutri, dove un’imprenditrice locale e’ stata legata, imbavagliata e picchiata. Nell’ultimo caso, il marito aveva anche messo una ricompensa di 20mila euro a chi avesse dato informazioni utili a risalire ai colpevoli.