Vacilla la versione di Jessica Pulizzi, sorrelastra di Denise Pipitone e unica imputata di concorso nel sequestro della bambina sconmparsa a Mazara del Vallo il primo settembre 2004.

Stamane nel corso dell’udienza del processo davanti al Tribunale di Marsala e’ stata ascolta nuovamente Antonietta Di Liberti, titolare del laboratorio di analisi presso cui Jessica ha sempre sopstenuto di essersi recata per un prelievo di sangue la mattina del rapimento. Negli archivi sanitari pero’ non risulterebbe alcuna registrazione di quel prelievo. La teste e’ stata chiamata a riferire su quanto aveva dichiarato Anna Corona, mamma di Jessica e indagata per concorso nel sequestro in un altro procedimento. La Corona aveva confermato che la figlia si era recata quel primo settembre nel laboratorio della Di Liberti, e anche l’analista aveva attestato la circostanza nell’udienza del 6 dicembre 2011, quando aveva collocato temporalmente il prelievo “tra le 10 e le 11″. Denise spari” tra le 11.30 e le 11.45 circa. A una verifica delle affermazioni della biologa, pero’, non e’ stata rinvenuta alcuna registrazione certa della prestazione effettuata. Il registro non si trova e il computer, secondo la Di Liberti, si sarebbe guastato. La Procura di Marsala ha richiesto accertamenti presso l’Asp per verificare l’esistenza di un rimborso su queste analisi, ma non c’e’ alcuna traccia. Stamane La Di Liberti, riascoltata su richiesta della difesa, ha detto: “Non ricordo bene, quando la polizia venne nel mio laboratorio, ho detto che Jessica era venuta in laboratorio, ma non ricordavo il giorno esatto. Puo’ accadere che una persona venga per analisi senza richiesta medica, ma poi questa richiesta deve essere consegnata”.

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