Un detenuto, un italiano di 54 anni in attesa di giudizio, ricoverato all’Ospedale Villa Scassi di Genova, si e’ suicidato la notte scorsa, impiccandosi. Ne da’ notizia il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. All’inizio dicembre l’uomo aveva tentato di uccide la ex moglie e il nuovo compagno, ma si era inceppata la pistola. Poi si era dato fuoco per suicidarsi, rimanendo gravemente ustionato.
“Era ricoverato in Ospedale, nel reparto ustionati del Villa Scassi di Sampierdarena, controllato saltuariamente dalla Polizia Penitenziaria – spiega Roberto Martinelli, segretario generale del Sappe – perche’ il giudice competente ne aveva disposto, appunto, controlli saltuari. E nulla faceva presagire il tragico gesto. Ma si tratta comunque dell’ennesima drammatica morte di una persona ristretta, la quarta dall’inizio del 2012 in una struttura di pena. Ieri a Trani e Torino, oggi a Barcellona Pozzo di Gotto e Genova. E altri tentativi di togliersi la vita sono stati sventati in queste ultime ore dagli uomini della Polizia penitenziaria a Messina e Vigevano”. ”Se la gia’ e critica situazione penitenziaria del Paese non si aggrava ulteriormente e’ proprio grazie alle donne e agli uomini del Corpo di Polizia – sottolinea Martinelli – che tra il 2010 e il 2011 sono intervenuti tempestivamente in carcere salvando la vita a piu’ di 2.000 detenuti che hanno tentato di suicidarsi e impedendo che gli oltre diecimila atti di autolesionismo compiuti da altrettanti detenuti potessero degenerare”. ”L’unico appello che ormai ci sentiamo di fare e’ al Capo dello Stato, sempre sensibile alle criticita’ delle carceri – conclude Martinelli – penso che solamente la sua autorevolezza e la sua costante attenzione ai problemi del carcere, e quindi anche a quelli dei poliziotti penitenziari, possano contrastare l’indifferenza della politica alle problematiche del sistema”.