Sperano in una soluzione a lieto fine i familiari di Daniela Usai, la ragazza sarda di 29 anni, residente a Roma, scomparsa la notte del 15 luglio mentre si trovava a bordo del traghetto Aurelia della Tirrenia in navigazione da Civitavecchia a Cagliari.
”Attendiamo che ritorni a casa – spiegano i parenti all’ANSA – niente ci fa pensare a qualcosa di diverso, anche perche’ Daniela e’ una ragazza con la testa sulle spalle, senza grilli per la testa, intelligente e ambiziosa”. Anche oggi i telefoni, nella casa della famiglia a Lanusei, in Ogliastra, continuano a squillare sin dalle 8.30 del mattino, l’ora della prima chiamata della Capitaneria di Porto di Cagliari con cui i familiari sono in stretto contatto quotidianamente. ”Daniela – spiega uno dei parenti della ragazza – aveva concluso una stage di sei mesi in banca a Torino ed era da poco rientrata a Roma. Da qui ha preso la nave per Cagliari e poi con un autobus avrebbe raggiunto i genitori che da una settimana sono in Sardegna, a Lanusei. Daniela aveva da fare al computer e poi si sarebbe riunita con la famiglia in Ogliastra”. E proprio il computer portatile e’ tra quei bagagli trovati sul traghetto e su cui i carabinieri stanno lavorando per cercare qualche traccia, un indizio utile per capire il motivo della scomparsa. Di certo la famiglia non crede nell’ipotesi del suicidio. Nel frattempo, in mare, proseguono, finora senza esito, le ricerche della giovane, coordinate dalla Guardia costiera di Cagliari. Due motovedette del compartimento di Arbatax, una motovedetta, un pattugliatore d’altura ed un elicottero della Guardia di Finanza e un’altra motovedetta del Corpo Forestale regionale stanno battendo lo specchio di mare che comprende la rotta seguita dal traghetto e l’eventuale spostamento delle correnti causato dalle condizioni meteo marine e dal vento.