Sono stanchi ma dicono che non molleranno gli operai della Fiat e dell’indotto che hanno trascorso la notte nel presidio davanti i cancelli della Bienne Sud, fabbrica che a Termini Imerese si occupa della verniciatura e dell’assemblaggio dei paraurti della Lancia Ypsilon. I lavoratori protestano contro i governi di Roma e Palermo perche’ non si sentono garantiti e temono la perdita di centinaia di posti di lavoro quando a fine hanno il Lingotto chiudera’ lo stabilimento.

Per Fim, Fiom e Uilm la proposta di Dr groupe, che ha avuto il via libera governativo per subentrare a Fiat, non da’ garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali ai 2.200 operai. Le tute blu hanno riversato nella statale, all’altezza del presidio, cassonetti della spazzatura, carrelli e altro materiale bloccando il transito e accendendo fuochi per scaldarsi durante la notte. Decine di tir portacontainer e autoarticolati diretti al porto sono rimasti bloccati; all’alba hanno fatto marcia e hanno raggiunto il porto attraversando la citta’ di Termini Imerese dove la circolazione e’ in tilt. Al presidio c’e’ molta tensione. ”Andiamo avanti con forza e determinazione – dice Milchele Russo, operaio e delegato alla Bienne Sud – Ci sentiamo presi in giro dal governo Berlusconi e dal governo Lombardo. Qui si gioca con la nostra pelle e col futuro delle nostre famiglie”. Giovanni Schillaci, anche lui operaio, parla con la voce rauca: ”La notte e’ fredda e umida – afferma – Ma chi deve intendere intenda: noi da qui non ci muoviamo”. Nella notte i lavoratori hanno ricevuto la visita del sindaco di Termini, Salvatore Burrafato, che ha portato loro la solidarieta’ della citta’. In mattinata e’ prevista un’assemblea che decidera’ quali azioni di lotta intraprendere.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui