Utilizzando annunci sul web e un sito che offriva ‘accompagnatrici’ per adescare clienti, una gang italo-slovacca aveva organizzato ad Ancona un giro di squillo slovacche, anche minorenni, che si prostituivano tra Ancona e Marcelli di Numana.
Lo ha scoperto la Squadra mobile, che ha fermato tre persone e ne ha indagate altre tre con l’accusa di associazione per delinquere transnazionale finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. L’indagine e’ nata dal monitoraggio di diversi siti Internet, alcuni dei quali poi oscurati, e ha fatto emergere una vera e propria organizzazione manageriale del sesso a pagamento promossa, secondo l’accusa, da M. S., 32 anni, di Recanati. Con lui sono finite in manette anche due slovacche – K. B. e S. V., di 26 anni – arrivate in Italia con il trentaduenne. All’inizio si sarebbero prostituite, per poi acquisire un ruolo nel reclutamento, nell”importazione’ delle ragazze, nel favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Gli agenti, guidati dal dirigente Giorgio Di Munno, hanno anche sequestrato tre appartamenti utilizzati dalle squillo: uno a Marcelli di Numana, due in zona Piano San Lazzaro ad Ancona. Altri tre uomini italiani sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di aver favorito l’attivita’ della presunta gang. Le indagini proseguono per capire se vi siano eventuali casi di violenza o costrizione ai danni delle slovacche. Dal novembre 2011, l’organizzazione ne avrebbe fatte prostituire una decina (tre i casi accertati), per un giro d’affari che poteva arrivare a 2.500 euro al giorno. Le ragazze, sostituite da altre dopo qualche tempo, venivano reclutate in Slovacchia e iniziate al ‘mestiere’ per soddisfare anche prestazioni di sesso estremo. I clienti erano delle Marche, dell’ Umbria ed Emilia Romagna: fra loro anche facoltosi imprenditori. Il sito web serviva a contattare clienti e a smistare le prenotazioni telefoniche alle squillo attraverso un vero e proprio call center. Dei compensi alle giovani rimanevano le briciole. E se non si ‘comportavano bene’ con i clienti venivano anche multate.