Rincari in vista a partire dal primo aprile per le bollette della luce e del gas, con una stangata da 50 euro a famiglia. Lo ha stabilito l’Autorita’ dell’Energia nel consueto aggiornamento trimestrale delle tariffe. Intanto dal Tesoro viene fotografata la situazione dei redditi: la media per italiano e’ di 19.250 euro, mentre la meta’ degli italiani e’ sotto i 15.000 euro e piu’ di 10 milioni non pagano l’Irpef. Infine l’Istat annuncia che la forbice tra salari e prezzi e’ ai massimi da 17 anni. Sul fronte delle tariffe nel dettaglio la luce aumentera’ del 5,8% mentre il gas dell’1,8%.
Tali incrementi comporteranno una maggiore spesa annua, per una famiglia-tipo, di 27 euro per l’elettricita’, e di 22 euro per il gas. Per l’energia elettrica, l’aumento del +5,8% in vigore da aprile, deriva sostanzialmente dagli incrementi del petrolio, dai maggiori costi per il mantenimento in equilibrio del sistema e dall’andamento della Borsa elettrica sia per effetto dell’emergenza freddo di febbraio, sia in una visione prospettica. Per il gas, l’aumento della materia prima, i cui prezzi sono ancora legati alle quotazioni del petrolio e la crescita degli oneri di distribuzione avrebbero comportato un aumento dei prezzi del 2,2%. Tuttavia, l’autorita’ ha potuto contenere l’incremento all’1,8% per effetto del nuovo metodo di aggiornamento che tiene conto anche del decreto ‘cresci-Italia’, che include tra i parametri utilizzati per determinare i corrispettivi a copertura dei costi della materia prima, il riferimento a una quota gradualmente crescente ai prezzi che si formano sui mercati europei. Non solo: a partire dal prossimo mese di maggio, la bolletta della luce aumentera’ di un ulteriore 4% a causa dell’aggiornamento per gli incentivi diretti alle fonti rinnovabili. L’Autorita’ dell’Energia, spiega che la decisione punta a dare un segnale ai “decisori” delle politiche energetiche impegnati a scrivere le nuove norme in materia di rinnovabili. Dalle dichiarazioni dei redditi 2011 emerge che un terzo dei contribuenti (circa 14 milioni) non supera un reddito complessivo lordo di 10.000 euro e circa la meta’ (49%, pari a 20,2 milioni) non supera i 15.000 euro. Il 30% dei contribuenti dichiara redditi compresi tra i 15.000 ed i 26.000 euro, il 20% dichiara redditi compresi tra i 26.000 e i 100.000 euro. Solo l’1% dei contribuenti dichiara redditi superiori ai 100.000 euro. Il reddito medio degli italiani e’ di 19.250 euro. A livello nazionale il reddito complessivo totale dichiarato e’ pari 792 miliardi di euro. Entrambi i valori sono in aumento rispetto all’anno precedente (+1,2 per cento). Inoltre circa 10,7 milioni di contribuenti hanno un’imposta netta Irpef pari a zero. Si tratta, spiega il ministero, “prevalentemente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di contribuenti la cui imposta lorda si azzera con le numerose detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento”.