La stanza destinata al senatore Luigi Luisi nel convento di Carsoli, in Abruzzo, sarà singola priva di linee internet e telefoniche, sia fisse che cellullari. E’ quanto stabilisce il gip Simonetta D’Alessandro nelle motivazioni con cui ha dato il suo via libera alla scarcerazione del senatore.
La struttura religiosa si trova a Pereto, Rocca di Botte, località di Monte Serra Secca, ed “ha caratteristiche di assoluta serietà e che si inserisce nel mondo cattolico più impegnato e credibile” così come accertato dai carabinieri del comando provinciale dell’Aquila che hanno effettuato alcuni sopralluoghi. Obiettivo del giudice è che Lusi non possa comunicare con l’esterno in colloqui “con ogni probabilità inquinanti e preparatori di disegni calunniosi”. Il gip ha anche disposto Lusi possa avere un colloquio settimanale con la moglie Giovanna Petricone (anche lei indagata e ai domiciliari) presso la biblioteca del Santuario con facoltà di vedere la figlia di due anni. Nel provvedimento di sei pagine il gip afferma, inoltre che “nella situazione interinale Lusi potrebbe operare la restituzione del denaro trasferito in Canada, con inequivoco sintomo di affrancamento dal sistema criminale in cui egli sembra essere vissuto: una specifica volontà in tal senso, d’altronde, è già desumibile dal vincolo creato con la costituzione del pegno sulle quote delle società canadesi, in favore della procura di Roma”.