Avrebbero gestito l’assegnazione abusiva di case popolari nel quartiere Zen, oltre al controllo sistematico del territorio con estorsioni e altre attivita’ criminali. E’ questa l’accusa contestata ai componenti di un clan che e’ stato smantellato a Palermo in seguito a una vasta operazione antimafia che e’ tuttora in corso.
Gli agenti della Squadra Mobile stanno eseguendo, in collaborazione con la Dia, 14 provvedimenti di fermo emessi dalla Dda per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, tentata estorsione, violenza privata aggravata ed estorsione aggravata. Le indagini hanno accertato che i componenti del clan, utilizzando la forza di intimidazione tipica di Cosa Nostra, imponevano agli abitanti dei padiglioni ed alle attivita’ commerciali della zona il pagamento di una somma di denaro, gestivano direttamente l’assegnazione delle case popolari attraverso un mercato parallelo ed illegale e interferivano su ogni iniziativa economico-imprenditoriale. L’organizzazione si occupava anche di far presidiare fisicamente da persone di fiducia gli alloggi popolari lasciati liberi dai legittimi assegnatari che avrebbero cosi’ perso il diritto alla casa. L’immobile veniva successivamente ”riassegnato” dietro un compenso non inferiore ai 15 mila euro. I dettagli dell’operazione verranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terra’, stamani alle ore 11:00, presso i locali della ex Chiesa Santa Elisabetta, accanto la Squadra Mobile, alla presenza del Procuratore di Palermo Francesco Messineo e del questore Nicola Zito.