Il giorno del giudizio. Su Silvio Berlusconi con la sentenza sul caso Mediaset e, forse, sul govenrno Letta che e’ legato a filo doppio con il leader del Pdl. Ieri l’arringa dei difensori Niccolo’ Ghedini e Franco Coppi, con la dichiarazione finale di quest’ultimo: “Chiediamo che la sentenza di condanna venga annullata perche’ il fatto cosi’ come e’ contestato non costituisce reato e non e’ previsto dalla legge come tale”.
Una dichiarazione a cui aggiunge: “L’abuso del diritto in mancanza della violazione di una specifica norma antielusiva non e’ infatti penalmente rilevante”. Intanto Silvio Berlusconi ‘silenzia’ il Pdl: nessuno sfogo e’ consentito e l’ansia cresce di pari passo con la consapevolezza di non poter fare nulla, nessun passo azzardato, nessuna frase fuori dalle righe, il che acuisce la tensione. Troppo grande l’indeterminatezza su quanto avverra’ entro oggi pomeriggio, e l’ansia fa la sua parte, a cui si aggiunge l’impossibilita’ – sempre su ordine tassativo del cavaliere che, a sua volta, deve ‘sottostare’ alla linea rigidissima impostagli dall’avvocato Coppi – di occupare il tempo restante fino alla decisione della Cassazione manifestando solidarieta’ e vicinanza al ‘capo’, se non in rapide telefonate e, per i pochi ‘eletti’, in vis a vis a palazzo Grazioli. Berlusconi si trincera dietro il silenzio stampa, resta blindato nella sua residenza romana, dove lascia entrare solo i fedelissimi e dalla quale continua ad inviare sempre lo stesso messaggio: nessuno attacchi il governo o i giudici. Ma certo l’ansia c’e’ e contagia anche i suoi piu’ stretti collaboratori. Ma e’ proprio sulle carte che Berlusconi fonda, come del resto l’avvocato Coppi, la convinzione che i giudici non potranno che assolverlo. L’ex premier ha stoppato sul nascere il tam-tam, a cui avevano dato il via alcuni fedelissimi – tra cui Daniela Santanche’, non senza suscitare il disappunto di molti big pidiellini – per organizzare oggi, in concomitanza con la sentenza della Cassazione, una manifestazione di parlamentari e militanti davanti a palazzo Grazioli. Notizia che, riferiscono fonti pidielline, avrebbe mandato su tutte le furie lo stesso Coppi, costringendo il coordinatore Verdini a smentire, precisando che si trattava di “manifestazioni spontanee”. Ma la macchina organizzativa, confermano diversi esponenti di via dell’Umilta’, era gia’ partita. Del resto l’appuntamento era stato confermato ieri nel pomeriggio proprio dalla Santanche’ via twitter: “Il nostro partito e’ come una famiglia e saremo sotto palazzo Grazioli dalle 17 per il nostro Presidente Berlusconi. Vi aspetto”. Poi, da palazzo Grazioli e’ arrivato lo stop e Santanche’ ha dovuto soprassedere.