Due infermieri aggrediti da un paziente, uno dei quali rimedia una mano fratturata. E’ il bilancio di una notte difficile al Pronto soccorso dell’ospedale Sacco di Milano, punto di riferimento per la periferia Nord-ovest della metropoli. “Non la prima”, assicurano dalla Uil Fpl aziendale, che segnala “problemi di sicurezza” per il personale che lavora in ‘prima linea’ nella struttura sanitaria, ogni notte.
Spesso l’ospedale e’ finito nel mirino di vandali e, raccontano dal sindacato, “non e’ la prima volta che assistiamo a episodi di violenza nei confronti del personale” che opera in emergenza-urgenza. Sabato 27 luglio sono le 21.15 quando al Pronto soccorso un’ambulanza accompagna un paziente con diverse contusioni e un trauma cranico dovuto a una caduta dalla bicicletta. E’ agitato, aggressivo, minaccia il personale. Emana un forte odore di alcol. Alle 22 arriva una pattuglia della polizia locale per recuperare i dati dell’incidente in cui e’ coinvolto l’uomo. Anche i due agenti vengono aggrediti verbalmente e dopo aver raccolto le informazioni necessarie vanno via. Trascorre mezz’ora e il paziente passa dalle parole alle mani: aggredisce fisicamente due infermieri. Uno riporta una contusione alla mano sinistra con progonosi di 15 giorni. Il paziente gli ha anche rotto gli occhiali. L’altro infermiere ne esce con la mano destra fratturata e una prognosi di 60 giorni. Dal Pronto soccorso chiedono aiuto, chiamano il 113, “sollecitano per due volte l’invio di una volante – racconta Ciro Mangione, responsabile dell’Uil Fpl aziendale sulla base di quanto riferito nel rapporto di quella notte – Poi scatta la segnalazione della temporanea criticita’ nel ricevere pazienti alla centrale del 118 e si chiede collaborazione”. All’una del mattino e’ necessario contattare un infermiere per sostituire uno dei due aggrediti.