Sono due turisti francesi e un peruviano, membro dell’equipaggio, i tre uomini morti nell’incidente della Costa Concordia davanti all’Isola del Giglio. I corpi si trovano all’obitorio di Orbetello e la Procura ha disposto l’autopsia. Secondo i primi esami medici sarebbero annegati. E’ di tre morti e 14 feriti il bilancio dell’incidente della nave da crociera Costa Concordia
avvenuto questa notte al largo dell’isola del Giglio. Verifiche sono in corso sui dispersi soprattutto nella parte della nave che risulta sommersa dove sono all’opera squadre di sommozzatori per verificare se qualcuno sia rimasto intrappolato. Al momento sono una ventina di persone che mancano all’appello tra i 4.229 che erano a bordo. La nave, che appare adagiata su un fianco appoggiata al fondale, presenta sulla fiancata sinistra uno squarcio lungo almeno 70 metri e un’inclinazione di oltre 80 gradi dalla parte opposta. Sullo scafo ci sono falle da entrambi i lati. E’ quanto avrebbero accertato i Vigili del fuoco in un primo sopralluogo. In mare sono finite 100-150 persone recuperate dai soccorritori.
La Guardia costiera e’ impegnata in due inchieste, una penale e una amministrativa, sull’incidente della nave Costa all’Isola del Giglio. Lo ha reso noto a Porto S. Stefano il responsabile delle relazioni esterne del Comando generale, Filippo Marini, parlando con i giornalisti. ”Non sappiamo quali saranno i reati eventuali sotto il profilo penale – ha detto – aspettiamo le valutazioni della magistratura, ma intanto e’ chiaro che sono state attivate subito le due inchieste”. Molti gli interrogativi sull’incidente che secondo alcuni passeggeri sarebbe stato fuori rotta di alcune miglia. La Costa Concordia stava seguendo una ”rotta sbagliata, non doveva trovarsi nel punto dove ha impattato lo scoglio” ha risposto una fonte vicina all’inchiesta tecnica avviata per chiarire le cause dell’incidente.
”Se questo sia avvenuto per un errore umano, per un guasto ai dispositivi di bordo o per la concomitanza di entrambe le cause – ha detto la stessa fonte – dovra’ essere accertato dalle indagini appena avviate”. Secondo un esperto di navigazione che si trova nell’area dell’incidente e che ha sommariamente ispezionato da sottobordo la Costa Concordia ”non puo’ esservi dubbio: la nave ha preso uno scoglio. Le indagini dovranno stabilire perche’: puo’ essersi trattato di errore umano o di avaria degli apparati elettronici”. Nello squarcio della nave infatti appare visibilmente incastrato un masso strappato, secondo una prima ricostruzione, da un gruppo di scogli denominato “le Scole” che si trovano a circa 500 metri alla destra del porto guardando la terraferma. Dopo il violento impatto chi era alla guida della nave avrebbe cercato di portare la nave verso fondali più bassi. La nave con a bordo 4.229 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio era partita da Civitavecchia circa due ore e mezza prima dell’incidente: i passeggeri erano a cena quando si e’ avvertito un forte boato e si sono succeduti diversi black out.
”E’ stato un incubo, sembrava di essere sul Titanic, abbiamo veramente creduto di morire” raccontano alcuni dei passeggeri che hanno lamentano l’inadeguatezza del personale a bordo della nave nell’assistenza ai soccorsi. L’urto contro lo scoglio che ha squarciato la chiglia della Costa Concordia è avvenuto probabilmente alcune miglia prima dell’isola del Giglio. Lo apprende l’ANSA da fonti investigative. La nave, pur imbarcando acqua, ha proseguito la navigazione e solo successivamente ha invertito rotta puntando verso il porticciolo Giglio.