Quattro perquisizioni disposte dalla Dda di Reggio Calabria, a carico di persone sospettate di avere aiutato cosche della ‘ndrangheta ad acquistare armi all’estero, sono state eseguite questa mattina da uomini della sezione criminalita’ organizzata della Questura di Bologna. Gli indagati sono calabresi trapiantati in Emilia: B.F., 40 anni, residente a Gaggio Montano, i fratelli R.A., 30 anni, e A.A., 24 anni, domiciliati a Bologna, e A.C., 30 anni, quest’ultimo irreperibile.

Sono accusati di detenzione e porto illegale di armi, con l’aggravante di avere agevolato un’organizzazione mafiosa. Le perquisizioni, a quanto si apprende, hanno avuto esito negativo. Secondo l’ipotesi di accusa, avrebbero contrattato, attraverso un intermediario in Svizzera, l’acquisto di una partita di armi in Nord Europa, da fare arrivare in Calabria. L’operazione non era tuttavia mai stata completata. Le perquisizioni di oggi rientrano in un’indagine nata da una ramificazione dell’inchiesta ‘Vento del nord’, che fra il 2009 e il 2010 porto’ a decine di arresti da parte delle questure di Reggio Calabria e Bologna. Nei giorni scorsi, nell’ambito del processo di primo grado che porta lo stesso nome, il sostituto procuratore antimafia di Reggio Calabria, Giovanni Musaro’, ha chiesto condanne per complessivi 46 anni per tre componenti del clan Bellocco di Rosarno, nel Reggino.

 

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